All’indomani della preghiera del Papa all’Angelus per le violenze che colpiscono i sacerdoti in Messico, è stato ritrovato il cadavere di padre José Alfredo López Guillén, sacerdote della comunità di Janamuato, stato di Michoacán, sequestrato nei giorni scorsi. Il sacerdote è stato ucciso in circostanze simili a quelle due sacerdoti di Veracruz, p. Alejo Naborí e p. José Alfredo Jiménez, assassinati lo scorso 19 settembre.
La triste notizia è stata confermata dal Procuratore dello Stato di Michoacán e dal cardinale Alberto Suárez Inda, prima con un tweet e poi nel corso dell’omelia di domenica. Proprio il cardinale aveva denunciato nei giorni scorsi la scomparsa del giovane prete, prelevato dalla sua abitazione, svaligiata, e tramite un video-messaggio aveva lanciato un appello ad avere “rispetto” per la sua vita e la sua integrità.
Il cadavere di Guillén, individuato sabato scorso alle ore 23 circa, quasi certamente bersaglio di numerosi colpi di pistola, è stato trovato non lontano dalla sua abitazione in località La Guayaba. La morte risalirebbe ad alcuni giorni fa, quindi quasi a ridosso del sequestro.
A 43 anni, padre José era parroco della chiesa della “Santísima Trinidad” di Janamuato. Ordinato sacerdote il 7 giugno 2001 dopo 11 anni di preparazione presso il Seminario Diocesano di Morelia, era stato già parroco in Eménguaro, Guanajuato e nella Chiesa della Comunità luce di Puruándiro.
Come ricorda il sito Il Sismografo, citando i dati ufficiali del CCM – Centro Católico Multimedial, nel solo periodo presidenziale di Enrique Peña Nieto, iniziato nel dicembre 2012, in Messico sono stati uccisi 15 sacerdoti più due laici impegnati in compiti pastorali. Inoltre ci sono altri due sacerdoti scomparsi da tempo sui quali non si sa nulla e sembra che non siano neanche ricercati da parte delle Forze dell’ordine.
Con padre Guillén sono 22 gli operatori di pastorale uccisi nel 2016: 10 sacerdoti; 8 religiose; 3 operatori Caritas e un
seminarista.
seminarista.
[S.C.]