Domani, sabato 16 novembre, alle ore 9.30, presso il Centro Pastorale di Seveso (via San Carlo, 2), l’Arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola, parteciperà all’assemblea degli oratori Un’avventura bellissima. Valore e missione dell’oratorio oggi, con la quale la Fondazione Oratori Milanesi (FOM) celebra i cento anni dalla costituzione.
Dopo l’introduzione di don Samuele Marelli, direttore della Fondazione Oratori Milanesi, l’Arcivescovo risponderà alle domande che gli porranno un prete, un educatore, un adolescente, un genitore e un collaboratore adulto coinvolti nell’attività di formazione degli oratori della Diocesi di Milano. Quindi, il Cardinale offrirà all’assemblea una propria riflessione.
Seguirà la presentazione delle iniziative per il centenario della FOM e le conclusioni di mons. Pierantonio Tremolada, vicario episcopale per la Pastorale Giovanile.
Per arricchire il dibattito verrà anche presentata la Nota della Cei Il laboratorio dei talenti, primo documento dei vescovi italiani sull’oratorio.
Al termine dell’assemblea, l’Arcivescovo benedirà sette fiaccole (una per zona pastorale) che faranno tappa in ciascuno dei circa mille oratori ambrosiani, in una simbolica fiaccolata diocesana che terminerà in piazza Duomo durante l’incontro degli animatori del 23 maggio 2014.
Era il 7 novembre 1913 quando, alla presenza dell’arcivescovo Andrea Carlo Ferrari, fu approvato lo statuto della Fom, poi pubblicato sul primo numero del foglio L’Eco degli Oratori il 4 gennaio 1914. La FOM, inizialmente Federazione degli Oratori Milanesi, nasceva con lo scopo di «coadiuvare l’opera dei singoli oratori per intensificarne l’azione e promuoverne gli interessi comuni».
L’oratorio, tuttavia, risale ad una tradizione educativa della Chiesa ambrosiana ben più antica. Nati dalle scuole di dottrina cattolica con san Carlo Borromeo, gli oratori ricevono un significativo impulso dal cardinale Andrea Carlo Ferrari alla fine dell’800. Risale all’800 anche la visita nella diocesi di Milano, del padre dell’oratorio moderno, don Giovanni Bosco, che prese a modello proprio l’esperienza ambrosiana.
Sin dalle origini gli oratori milanesi non furono solo luoghi di insegnamento del catechismo. Già il cardinal Schuster nel nuovo statuto della FOM del 1929 chiedeva ai singoli oratori di «coltivare il canto profano, la musica, l’arte drammatica, la ginnastica».
Oggi sono circa mille gli oratori presenti in diocesi: qui i ragazzi sono coinvolti in un’esperienza educativa a tutto campo fatta di preghiera, gioco, attività creative, doposcuola. E sono luoghi di crescita non solo per i ragazzi ma per tutta la famiglia.