Nel contesto del Giubileo della Misericordia, papa Francesco celebrerà uno speciale Giubileo con coloro che vivono la spiritualità della Divina Misericordia.
Sabato 2 aprile, il Santo Padre presidierà una veglia con i gruppi, associazioni e movimenti che si ispirano al messaggio della Divina Misericordia trasmesso da Santa Faustina Kowalska, diffuso da Giovanni Paolo II e costantemente presente nel magistero di Papa Francesco. L’indomani, domenica 3 aprile, alle ore 10 in Piazza San Pietro presiederà la Celebrazione Eucaristica.
La scelta di questo speciale Giubileo è data dalla più importante forma del culto della Misericordia: la domenica della Divina Misericordia. Gesù parlò per la prima volta del desiderio di istituire questa festa a Suor Faustina Kowalska a Pock nel 1931, quando le trasmetteva la sua volontà per quanto riguardava il quadro: “Io desidero che vi sia una festa della Misericordia. Voglio che l’immagine, che dipingerai con il pennello, venga solennemente benedetta nella prima domenica dopo Pasqua; questa domenica deve essere la festa della Misericordia” (Q. I, p. 27).
La scelta della prima domenica dopo Pasqua ha un suo profondo senso teologico: indica lo stretto legame tra il mistero pasquale della Redenzione e la festa della Misericordia, cosa che ha notato anche suor Faustina: “Ora vedo che l’opera della Redenzione è collegata con l’opera della Misericordia richiesta dal Signore” (Q. I, p. 46).
Questo legame è sottolineato ulteriormente dalla novena che precede la festa e che inizia il Venerdì Santo. Gesù ha spiegato la ragione per cui ha chiesto l’istituzione della festa: “Le anime periscono, nonostante la Mia dolorosa Passione (…). Se non adoreranno la Mia misericordia, periranno per sempre” (Q. II, p. 345).
Per quanto riguarda il modo di celebrare la festa, Gesù ha espresso due desideri: che il quadro della Divina Misericordia sia quel giorno solennemente benedetto e pubblicamente venerato e che i sacerdoti parlino alle anime di questa grande e insondabile misericordia Divina (Q. II, p. 227).
“Sì, – ha detto Gesù – la prima domenica dopo Pasqua è la festa della Misericordia, ma deve esserci anche l’azione ed esigo il culto della Mia misericordia con la solenne celebrazione di questa festa e col culto all’immagine che è stata dipinta” (Q. II, p. 278).
“In quel giorno, chi si accosterà alla sorgente della vita questi conseguirà la remissione totale delle colpe e delle pene” (Q. I, p. 132). “Riverserà tutto un mare di grazie sulle anime che si avvicinano alla sorgente della Mia misericordia”, poiché‚ “in quel giorno sono aperti tutti i canali attraverso i quali scorrono le grazie divine. Nessuna anima abbia paura di accostarsi a Me anche se i suoi peccati fossero come lo scarlatto” (Q. II, p. 267).
Dal 30 aprile 2000 – giorno della canonizzazione di Suor Faustina – questa domenica è chiamata Domenica della Divina Misericordia, ed è stata arricchita da varie indulgenze per volontà di Giovanni Paolo II.
Divina Misericordia: una storia lunga 85 anni
Apparendo a Santa Faustina Kowalska, Gesù definì con esattezza tutti i criteri di celebrazione della nuova festa, compreso il culto dell’immagine che, per l’occasione, fu dipinta