Mimmo era uno degli amici più vivaci e intelligenti del collegio dove insieme frequentavamo le scuole medie. Ogni volta che lo penso, mi ritorna in mente la spensieratezza e l’allegria che caratterizzavano i nostri giochi e la gioia schietta dei momenti di svago.
Dopo l’università incontro Mimmo che già lavora e… “Come stai? Come va? Raccontami, dopo tanto tempo”.
– “Sapessi Andrea che fortuna mi è caduta addosso. Oltre la salute, il lavoro … tutto bene, anzi sempre meglio. Guadagno soldi a palate…Non so più quanto metto in banca.”
– “So che sei sposato. La famiglia come va?” Lo vedo per un attimo oscurarsi in volto, per poi riprendersi con una smorfia: “Abbastanza bene.”
Ci si è presentata ultimamente l’occasione d’un incontro tra amici. Quasi non lo riconoscevo per la tristezza che gli sfigurava il volto. Gli ripeto le solite domande.
“Grazie; il lavoro va bene; soldi a non finire come sempre. Ho una fortuna sfacciata. Ma la famiglia… Posso parlarti i disparte?”
Mi ha confidato che le ricchezze hanno oscurato i più grandi valori; spergiurava che avrebbe volentieri dato via tutta la sua fortuna pur di ricomporre la sua famiglia.
E’ riuscito nel suo intento; tanto che poco tempo dopo mi racconta: “Ora capisco quale grande fortuna avevo perso ‘sposando il guadagno’: sto ricomponendo la mia famiglia, per la quale vale proprio la pena di spendere tutta la mia ‘fortuna’ .”
Ciao da p. Andrea
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