"Candeloro d'oro" al medico guarito dall'Ebola

La cerimonia di consegna del premio, istituito nel 1988, si svolgerà questa sera al Municipio di Catania

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Nell’ambito dei festeggiamenti in onore Sant’Agata dal 1988 è stata inserita la manifestazione della consegna della “candelora d’oro”. Una targa speciale che viene consegnata a personaggi illustri della città che si sono distinti per meriti e azioni degne di memoria.

Lo scorso anno è stato premiato l’astronauta Luca Parmitano e quest’anno il prestigioso riconoscimento sarà assegnato al medico catanese Fabrizio Pulvirenti, che ha contratto l’Ebola in Sierra Leone, dov’era volontario per Emergency.

Con quest’alta onorificenza, ha detto il sindaco Enzo Bianco, si premia l’esempio di solidarietà umana che ha raggiunto il suo apice nel mettere a rischio la propria vita per aiutare le popolazioni del Kurdistan, della Liberia e della Guinea.

Ci vuole, infatti, un gran coraggio per decidere di recarsi proprio nei Paesi dove l’epidemia falcia numerose vittime. La generosità del dott. Pulvirenti continua anche dopo la guarigione dal pericoloso contagio e il suo sangue sarà inviato in Sierra Leone per curare i malati.

Con ammirevole umiltà il coraggio medico che lavora presso l’unità di malattie infettive all’Ospedale di Enna, non si considera un eroe, ma un “un soldato ferito in battaglia” e per questa generosità anche il presidente Napolitano l’ha considerato una delle “eccellenze italiane”.

Durante la permanenza nell’Istituto Nazionale per le malattie infettive “Lazzaro Spallanzani” tutta l’Italia ha seguito con particolare apprensione le vicende sanitarie e il successivo trasferimento nell’unità di rianimazione ad alto isolamento, fino alla dichiarazione di completa guarigione.

La cerimonia di consegna della candelora d’oro si svolgerà nella corte del Municipio la sera dell’1 febbraio, alla presenza delle  Autorità religiose, civili e militari, dopo la rituale accensione della lampada votiva in onore della Patrona collocata nella corte del Municipio, Palazzo degli elefanti, dove sono custodite anche le due carrozze che sfileranno nella processione del 3 febbraio,  omaggio della cera alla Santa Patrona.

Nella festa di S. Agata la Municipalità cittadina è presente e attiva mediante numerosi gesti e cerimonie quali ad esempio quello della consegna dell’anello, un cammeo avorio con l’incisione dell’effige della Santa Martire,  che il Vescovo indossa durante il triduo e l’ottava  della festa agatina,  quasi uno “sposalizio” tra la Città e la Chiesa;la carrozza del Senato con la processione della cera, i giochi d’artificio e gli omaggi floreali lungo il percorso del cosiddetto “giro esterno “ e “giro interno” con il Fercolo d’argento e le reliquie della giovane martire catanese. 

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Giuseppe Adernò

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