Incontro in Messico: molte razze, una famiglia

Intervista al portavoce, padre Rafael Jácome

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di Karna Swanson

CITTA’ DEL MESSICO, giovedì, 15 gennaio 2009 (ZENIT.org).- L’atmosfera che si respira al Congresso Teologico-Pastorale precedente il VI Incontro Mondiale delle Famiglie è davvero familiare, spiega il suo portavoce, padre Rafael Jácome, LC. 

In questa intervista, il sacerdote messicano compie un bilancio dell’inizio dei lavori dell’evento, che con i suoi 10.000 iscritti ha battuto i record dei congressi precedenti. Si pensa che agli atti culminanti del fine settimana i partecipanti supereranno il milione.

Che atmosfera si respira all’inizio del Congresso Teologico-Pastorale?

Padre Jácome: I partecipanti sono arrivati molto presto con grande gioia ed entusiasmo, in un’atmosfera di convivenza fraterna tra le varie razze e nazionalità dei cinque continenti. Sono entrati nel salone principale per partecipare alla lectio divina [lettura meditata della Parola di Dio] diretta dal Cardinale Francisco Robles Ortega, Arcivescovo di Monterrey. 

Poco dopo sono entrati il Cardinale Ennio Antonelli, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, e il Cardinale Norberto Rivera Carrera, Arcivescovo di Città del Messico, monsignor Carlos Aguiar Retes, presidente della Conferenza Episcopale Messicana, e il Presidente del Messico, Felipe Calderón, con la moglie Margarita Zavala, per intonare l’inno nazionale messicano e iniziare il Congresso alla presenza di oltre 10.000 persone.

Perché questi incontri sono importanti?

Padre Jácome: Come sappiamo, il Servo di Dio Giovanni Paolo II ha istituito questi incontri nel 1994. Ora Sua Santità Benedetto XVI ci invita a portare avanti questa opportunità di analizzare, riflettere e scambiare opinioni sul ruolo insostituibile della famiglia nella formazione di persone integre che possano costruire società più giuste e solidali.

In questo senso, qual è il messaggio principale che vuole comunicare questo incontro?

Padre Jácome: Sono tre messaggi o linee su cui si lavorerà: la famiglia come formatrice ai valori umani, l’importanza della testimonianza dei genitori nella convivenza e nella comunicazione e la necessità di promuovere leggi che rafforzino e difendano la famiglia.

Qual è stato l’aspetto di maggiore spicco nei discorsi di inaugurazione? 

Padre Jácome: Il Cardinale Antonelli ha commentato che la famiglia è una priorità decisiva per il futuro della società e della Chiesa e che Papa Benedetto XVI ha posto al centro del suo magistero la promozione dei valori umani e cristiani nella nostra cultura postmoderna malata di individualismo e di relativismo. 

Il Cardinale Rivera Carrera ha segnalato che affrontiamo un mondo spersonalizzato e in cui manca la solidarietà, e per questo la famiglia è un dono per la società umana, perché cammini in vista dei valori spirituali e umani.

Monsignor Aguiar Retes, presidente della Conferenza Episcopale Messicana, partendo dal documento di Aparecida ha indicato, citando il Papa nel suo discorso inaugurale, che la famiglia è patrimonio dell’umanità, scuola della fede, palestra dei valori umani e civici, luogo in cui la vita umana nasce e viene accolta responsabilmente.

Da parte sua, il Presidente Calderón ha segnalato che il compito della famiglia è quello di formare e trasmettere valori umani, sociali e politici, in cui si imparano la vocazione di servizio agli altri, il rispetto, la tolleranza e la solidarietà. Ha anche sottolineato che il suo Governo sta lavorando per cercare il bene comune della società, ponendo il benessere della famiglia come nucleo centrale della società stessa.

Come possono partecipare le persone che non hanno potuto assistere? 

Padre Jácome: Credo che tutti possiamo partecipare attivamente a questo VI Incontro. Anche se non a livello fisico, possiamo seguire lo sviluppo del Congresso Teologico-Pastorale attraverso i mezzi di comunicazione: agenzie come ZENIT, Catholic.net, la pagina web della Conferenza Episcopale Messicana (www.cem.org.mx), che seguiranno l’evento, e la pagina web dell’incontro (www.emf2009.com), che contiene tutte le informazioni e i lavori che si svolgono in varie lingue. 

Se nella nostra comunità ci informiamo e condividiamo questi messaggi con la nostra famiglia, con gli amici e i vicini, diventiamo promotori e attivi partecipanti a questo VI Incontro Mondiale delle Famiglie.

[Traduzione dallo spagnolo di Roberta Sciamplicotti]

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ZENIT Staff

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