LONDRA, venerdì, 9 gennaio 2009 (ZENIT.org).- Dopo il lancio sui mezzi di trasporto pubblico del Regno Unito di una campagna atea che sostiene che “Probabilmente Dio non esiste”, un'organizzazione cristiana britannica ha protestato questo giovedì di fronte all'autorità che regola la pubblicità e ha chiesto prove che confermino questa affermazione.

La campagna atea, esposta su 800 autobus del Paese e nella metropolitana di Londra, è stata lanciata all'inizio di gennaio con il sostegno dell'Associazione Umanista Britannica (BHA) ed è stata finanziata con più di 140.000 sterline (circa 150.000 euro).

Lo slogan completo della campagna, che dovrebbe essere riproposta su scala minore in Spagna, è “Probabilmente Dio non esiste. Smetti di preoccuparti e goditi la vita”.

Stephen Green, direttore nazionale dell'associazione Christian voice, ha presentato una denuncia presso l'Advertising Standards Authority (ASA) sostenendo che la campagna viola il codice della pubblicità essendo ingannevole, visto che manca di fondamento.

In base al suo regolamento, l'ASA stabilisce che “la pubblicità non può disorientare i consumatori. Ciò significa che chi la promuove deve avere prove che dimostrino ciò che annuncia sui suoi prodotti o sui servizi prima che l'annuncio compaia”.

Secondo Green, questa pubblicità viola il codice “a meno che chi promuove l'annuncio non dimostri che probabilmente Dio non esiste”.

A suo avviso, i promotori della campagna non possono scusarsi dicendo che si tratta di una “questione d'opinione”, “perché nessuna persona o entità firma la dichiarazione. Si presenta come una dichiarazione di fatto e ciò significa che deve poter essere provata, altrimenti si infrangono le regole”.

“La valuteremo nei prossimi giorni, e a partire da quella valutazione decideremo se sia necessario contattare chi ha promosso l'annuncio”, ha affermato.