MYSORE, venerdì, 20 febbraio 2009 (ZENIT.org).- I 120 Vescovi dell’India hanno concluso questo mercoledì la loro Assemblea Plenaria con un tributo ai cristiani perseguitati nell’Orissa, nel Karnataka e in altre zone del Paese, che considerano “eroi della fede e del patriottismo” e ai quali hanno espresso la propria solidarietà, come spiega un comunicato della Conferenza dei Vescovi Cattolici Indiani (CBCI).
La riunione, sul tema “La Parola di Dio”, è stata celebrata nella Diocesi di Mysore e ad essa ha partecipato anche il Nunzio Apostolico, monsignor Pedro López Quintana. Il Papa e il Cardinale indiano Ivan Dias, prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, hanno inviato dei messaggi di saluto.
Di fronte alla situazione di persecuzione vissuta negli ultimi mesi, il Nunzio ha sottolineato l’importanza di promuovere il dialogo interreligioso per “favorire l’armonia e la giustizia”.
Nel suo rapporto annuale, il segretario generale, monsignor Prakash Mallavarapu, Vescovo di Vijayawada, ha ricordato gli episodi di violenza contro la comunità cristiana, dedicandovi un momento di silenzio.
La Conferenza Episcopale ha pubblicato sabato scorso un rapporto dell’attivista cristiano John Dayal, presidente dello United Christian Forum for Human Rights,in cui si avverte del fatto che la situazione in Orissa è lungi dall’essersi risolta, visto che migliaia di cristiani non hanno ancora potuto tornare nelle proprie case.
“L’Osservatore Romano” si è fatto eco della preoccupazione della comunità cristiana nello Stato del Madhya Pradesh per le minacce che alcuni gruppi studenteschi hindutva hanno lanciato contro le scuole cristiane della zona.
Padre Cajetan D’Mello, presidente della Indore Catholic Schools Association, ha denunciato le minacce contro gli istituti cristiani, accusati dall’associazione nazionalista Akhil Bharatiya Vidyarti Parishad (Abvp) di non permettere di cantare l’inno nazionale.
L’Abvp, collegata al partito estremista Bharatiya Janata Party, che governa lo Stato, ha annunciato che si vigilerà per denunciare le scuole che avranno “atteggiamenti antinazionali”, pretesto respinto dalle scuole cristiane.
Secondo l’agenzia AsiaNews, proseguono intanto gli episodi di violenza contro i cristiani nell’Orissa. L’ultimo, denunciato dal Global Council of Indian Christians, ha avuto luogo a Daringabadi (Kandhamal) l’11 febbraio scorso, quando la folla ha assaltato la casa di una donna cristiana e ha bastonato suo figlio per il rifiuto di convertirsi all’induismo.