Senza fondamento i sospetti contro il presidente dei Vescovi tedeschi

Accusato di aver coperto un caso di abuso sessuale avvenuto negli anni Sessanta

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CITTA’ DEL VATICANO, sabato, 5 giugno 2010 (ZENIT.org).- Sono privi di fondamento i sospetti di copertura di un caso di abuso sessuale commesso da un sacerdote cistercense su cui si basa la denuncia contro il presidente della Conferenza Episcopale Tedesca, monsignor Robert Zollitsch, Arcivescovo di Friburgo, spiega un comunicato dell’Arcidiocesi diffuso dalla Sala Stampa della Santa Sede.

L’accusa, presentata alla Procura di Friburgo, afferma che il presule avrebbe coperto il caso di abuso commesso da un presbitero negli anni Sessanta nel monastero di Birnau, luogo di pellegrinaggio, e che avrebbe assegnato nuovi incarichi nell’Arcidiocesi al sacerdote in questione.

“L’accusa attuale riguardo a un comportamento condannabile del dott. Robert Zollitsch in riferimento al monastero Birnau è priva di fondamento”, afferma il portavoce dell’Arcidiocesi tedesca.

L’Arcidiocesi rivela di aver appreso di questo fatto avvenuto negli anni Sessanta alla fine del 2006 e di aver informato immediatamente l’Ordine Cistercense.

Dall’altro lato, non è possibile accusare l’Arcivescovo di aver affidato nuovi incarichi al sacerdote accusato, che è stato reintegrato nella vita della comunità cistercense, perché su questa comunità la giurisdizione spetta all’abate e non all’Arcivescovo, secondo quanto dispone il Codice di Diritto Canonico.

Secondo il comunicato, l’Arcidiocesi di Friburgo è in contatto con la Procura della città per poter documentare velocemente l’inconsistenza delle accuse contro l’Arcivescovo Zollitsch. Nei mesi scorsi, l’Arcidiocesi ha dimostrato che, dopo essere venuta a conoscenza delle accuse contro il sacerdote cistercense in questione, ha reagito subito, informando l’Ordine e ricordandogli le azioni che doveva intraprendere.

Nel suo comunicato, l’Arcidiocesi lamenta che la denuncia sia stata presentata simultaneamente alla Procura e alla stampa, il che dimostra l’intenzione di provocare l’interesse dei media attraverso l’accusa sensazionalista di “collaborazione all’abuso sessuale” contro un Arcivescovo.

In un comunicato di questo giovedì, anche il superiore dell’Abbazia cistercense di Wettinger-Mehererau, padre Anselm van der Linde, ha spiegato che monsignor Zollitsch non aveva giurisdizione sul sacerdote accusato, motivo per il quale è innocente.

“Ho appreso con profondo rammarico che l’Arcivescovo Robert Zollitsch è stato – improvvisamente e senza alcun fondamento – considerato coinvolto con un caso di abuso sessuale commesso da un membro del nostro Ordine circa 30 anni fa”, ha scritto.

Il Priorato di Birnau, dove hanno avuto luogo i presunti abusi, “appartiene alla prelatura territoriale dell’Abbazia di Wettinger-Mehrerau, presso Bregenz”, ha aggiunto. “Dal punto di vista del diritto canonico, l’Abate di questo monastero è responsabile dei membri della comunità. Inoltre, la comunità cistercense è un Ordine di diritto pontificio e quindi non è sottoposta ai Vescovi locali, ma al Papa”.

L’abate Anselm, in carica da un anno, afferma che “anche nella nostra comunità purtroppo in passato non è stato usato un trattamento adeguato in rapporto con i colpevoli e le vittime di abuso sessuale, e devo prenderne atto con profondo rammarico”.

“Io non posso far sì che l’ingiustizia avvenuta non sia avvenuta”, ha aggiunto. “Posso solo invitare e incoraggiare le vittime a prendere contatto con le autorità dello Stato e – se è loro possibile – anche con me”.

L’abate ha quindi insistito sul fatto che monsignor Zollitsch “non aveva certamente nulla a che fare” con le decisioni e gli eventi nel Priorato di Birnau.

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ZENIT Staff

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