Il Papa: sostenere sempre la dignità di ogni essere umano, “anche controcorrente”

CITTA’ DEL VATICANO, giovedì, 18 novembre 2010 (ZENIT.org).- La vita e la dignità di ogni essere umano devono essere difese in ogni occasione, anche quando si tratta di andare “controcorrente” perché nella società si diffondono idee in senso opposto.

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Papa Benedetto XVI lo afferma nel Messaggio che ha inviato ai partecipanti alla XXV Conferenza Internazionale sul tema “Caritas in Veritate – Per una cura della salute equa ed umana”, promossa dal Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari e che si concluderà questo venerdì.

Nel Messaggio, letto questo giovedì mattina dal Segretario di Stato, il Cardinale Tarcisio Bertone, il Pontefice ricorda che “la giustizia sanitaria deve essere fra le priorità nell’agenda dei Governi e delle Istituzioni internazionali”.

“Purtroppo, accanto a risultati positivi e incoraggianti, vi sono opinioni e linee di pensiero che la feriscono”, lamenta.

A questo proposito, cita “questioni come quelle connesse con la cosiddetta ‘salute riproduttiva’, con il ricorso a tecniche artificiali di procreazione comportanti distruzione di embrioni, o con l’eutanasia legalizzata”.

“L’amore alla giustizia, la tutela della vita dal suo concepimento al termine naturale, il rispetto della dignità di ogni essere umano, vanno sostenuti e testimoniati, anche controcorrente”, dichiara il Papa nel testo.

“I valori etici fondamentali sono patrimonio comune della moralità universale e base della convivenza democratica”.

Per difendere questi valori, osserva il Papa, “occorre lo sforzo congiunto di tutti, ma occorre anche e soprattutto una profonda conversione dello sguardo interiore”.

“Solo se si guarda al mondo con lo sguardo del Creatore, che è sguardo d’amore, l’umanità imparerà a stare sulla terra nella pace e nella giustizia, destinando con equità la terra e le sue risorse al bene di ogni uomo e di ogni donna”, sottolinea infatti.

In tale contesto, conclude citando il suo Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2010, in cui ha auspicato “l’adozione di un modello di sviluppo fondato sulla centralità dell’essere umano, sulla promozione e condivisione del bene comune, sulla responsabilità, sulla consapevolezza del necessario cambiamento degli stili di vita e sulla prudenza, virtù che indica gli atti da compiere oggi, in previsione di ciò che può accadere domani”.

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ZENIT Staff

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