Il Papa ai comunicatori cattolici: presentate le ragioni della fede

Nell’udienza alla Federazione Italiana dei Settimanali Cattolici

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ROMA, venerdì, 26 novembre 2010 (ZENIT.org).- Di fronte a una cultura dominante sempre più scettica nei confronti della verità, i giornali di ispirazione cattolica devono presentare con coraggio le “ragioni della fede”. Lo ha ricordato Benedetto XVI ai circa 300 partecipanti all’assemblea della Federazione Italiana dei Settimanali Cattolici, ricevendoli questo venerdì in Vaticano. 

“Noi non ci sentiamo semplici giornalisti” – ha detto all’inizio dell’udienza, a nome degli operatori delle 188 testate delle diocesi italiane, don Giorgio Zucchelli, Presidente della Fisc – ma “missionari, portatori nelle nostre tante parole dell’unica Parola che è Gesù. È solo Lui che vogliamo comunicare”.

“Da Lei – ha aggiunto don Zucchelli – siamo continuamente stimolati nella promozione di una cultura ispirata ai valori cristiani. Lo riteniamo un nostro compito prioritario. Lo facciamo pubblicando commenti, partecipando al dibattito pubblico, ma soprattutto raccontando fatti positivi, dove questi valori sono concretamente vissuti, rendendo bella e coraggiosa la vita delle persone. Nello stesso tempo, la struttura della nostra informazione propone una visione della vita alternativa a quelle imperanti”.

Nel suo discorso Benedetto XVI li ha invitati ad “annunciare la Buona Novella attraverso il racconto dei fatti concreti che vivono le comunità cristiane e delle situazioni reali in cui sono inserite”.

“Come una piccola quantità di lievito, mescolato con la farina, fa fermentare tutto l’impasto, così la Chiesa, presente nella società, fa crescere e maturare ciò che vi è di vero, di buono e di bello – ha detto –; e voi avete il compito di dare conto di questa presenza, che promuove e fortifica ciò che è autenticamente umano e che porta all’uomo d’oggi il messaggio di verità e di speranza del Signore Gesù”.

“La cultura dominante, quella più diffusa nell’areopago mediatico – ha proseguito il Pontefice –, si pone, nei confronti della verità, con un atteggiamento scettico e relativista, considerandola alla stregua delle semplici opinioni e ritenendo, di conseguenza, compossibili e legittime molte ‘verità’”.

Per questo le testate cattoliche sono chiamate “a servire con coraggio la verità” davanti all’opinione pubblica e a “presentare le ragioni della fede, che, in quanto tali, vanno al di là di qualsiasi visione ideologica e hanno pieno diritto di cittadinanza nel dibattito pubblico. Da questa esigenza nasce il vostro impegno costante a dare voce ad un punto di vista che rispecchi il pensiero cattolico in tutte le questioni etiche e sociali”.

“Continuate ad essere giornali della gente, che cercano di favorire un dialogo autentico tra le varie componenti sociali, palestre di confronto e di dibattito leale fra opinioni diverse”, li ha incoraggiati.

“Così facendo – ha poi concluso –, i giornali cattolici, mentre adempiono l’importante compito di informare, svolgono, al tempo stesso, una insostituibile funzione formativa, promuovendo un’intelligenza evangelica della realtà complessa, come pure l’educazione di coscienze critiche e cristiane”.

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ZENIT Staff

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