Giuseppe Toniolo verso la beatificazione

di Chiara Santomiero

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ROMA, venerdì, 14 gennaio 2011 (ZENIT.org).- “La sua vita fu soprattutto armonia, della mente e del cuore, dell’ingegno e del sentimento”: con queste parole il Cardinale Dionigi Tettamanzi, Arcivescovo di Milano, ha ricordato il venerabile Giuseppe Toniolo apprendendo “con viva soddisfazione e immensa gioia spirituale che il Santo Padre ha approvato oggi il miracolo attribuito alla sua intercessione”. Questo atto, infatti, conclude l’iter che precede il rito di beatificazione la cui data deve essere ancora fissata.

Il Cardinal Tettamanzi è presidente dell’Istituto “Giuseppe Toniolo” di Studi superiori, ente fondatore e promotore dell’Università cattolica del Sacro Cuore e membro del Comitato per la beatificazione e canonizzazione del prossimo beato. “Fu proprio Giuseppe Toniolo”, ha ricordato, “a convincere padre Agostino Gemelli a sviluppare la grande impresa di fondare – attraverso l’Istituto a lui intitolato – l’ateneo dei cattolici italiani”.

Nato a Treviso il 7 marzo 1845 e morto a Pisa il 7 ottobre 1918, Toniolo fu sociologo ed economista di fama internazionale, ideatore delle Settimane Sociali dei cattolici italiani, alla guida dell’Azione Cattolica nei primissimi anni del Novecento, tra i fondatori della Fuci – la Federazione degli universitari cattolici -, e tra gli artefici dell’ingresso dei cattolici nella vita politica e sociale italiana.

Sposato, era padre di sette figli. È stato dichiarato Venerabile il 14 giugno 1971, al termine di un processo canonico iniziato nel 1933 dalla Fuci a seguito della fama di santità che da subito circondò il docente universitario.

Grande gioia è stata parimenti espressa dal postulatore della causa di beatificazione di Toniolo, monsignor Domenico Sorrentino, Vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino.

“Si tratta di una figura veramente rappresentativa nel panorama della santità laicale in Italia, il profeta dell’enciclica Rerum novarum, il testimone autorevole dell’impegno dei cattolici italiani in politica”, ha affermato.

La sua beatificazione “arriva nel momento più appropriato, quando i cattolici italiani hanno bisogno di ritrovare le loro migliori radici anche sul versante della testimonianza nel sociale”.

Il miracolo attribuito all’intercessione di Toniolo riguarda un ragazzo di Pieve di Soligo (Treviso), paese nel quale è sepolto il futuro beato.

Francesco Bortolini, ora 38enne, nel giugno del 2006, dopo una serata di festa, era caduto da una rete di recinzione provocandosi delle ferite che avevano portato i medici a considerare le sue condizioni “disperate”.

Attorno a lui si è stretta la comunità parrocchiale di S. Maria Assunta di Pieve di Soligo, che ha chiesto l’intercessione di Toniolo per la guarigione del giovane, il quale, dopo qualche giorno, ha iniziato a migliorare fino a ristabilirsi completamente.

“Il professor Toniolo – ha commentato Franco Miano, presidente dell’Azione cattolica italiana, uno dei soggetti componenti il Comitato per la beatificazione e canonizzazione di Toniolo – è una figura molto cara all’Ac per la sua testimonianza di laico impegnato nell’ordinarietà degli ambienti di vita: la famiglia, l’Università, la Chiesa”.

La sua biografia, ha osservato, dimostra come “vivere semplicemente la propria condizione di vita non è disgiunto dalla capacità di profezia, essendo il Toniolo in molte delle sue intuizioni – la fondazione dell’Opera dei Congressi, il propugnare un’azione incisiva dei cattolici in campo sociale – un anticipatore del ruolo dei laici nella Chiesa riconosciuto dal Concilio Vaticano II”.

“La prossima beatificazione di Toniolo – ha concluso Miano – ci fa partecipare con ancora maggiore intensità alla gioia di tutta la Chiesa per l’annuncio della beatificazione di Giovanni Paolo II”.

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ZENIT Staff

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