FATIMA, mercoledì, 19 gennaio 2011 (ZENIT.org).- I Vescovi portoghesi hanno criticato i tagli ai finanziamenti governativi che hanno ridotto del 30% il sostegno all’istruzione privata.
Martedì scorso, il Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale Portoghese ha riflettuto a Fatima sulle ultime decisioni governative nel campo dell’istruzione privata in Portogallo.
In base a un resoconto dell’ufficio stampa del Santuario di Fatima, padre Manuel Morujão, portavoce dell’episcopato, ha sottolineato la “grande preoccupazione” dei Vescovi portoghesi al riguardo.
Secondo il sacerdote, le nuove norme tagliano del 10% i fondi all’istruzione pubblica e del 30% quelli all’istruzione privata.
I tagli, ha affermato, interessano quasi 100 scuole private, “con migliaia di alunni, coinvolgendo migliaia di genitori e anche migliaia di insegnanti e impiegati. E’ dunque un servizio pubblico di istruzione privata”.
Il portavoce dell’episcopato ha affermato che i presuli credono che sia in gioco la democrazia stessa.
“E’ un dovere dello Stato promuovere la libertà che i genitori devono avere di poter scegliere l’istruzione e, quindi, la scuola che desiderano per i propri figli, sia essa legata a questa o a quella ideologia o confessione religiosa, sia essa agnostica o atea”, ha dichiarato, sottolineando che i Vescovi mirano a “promuovere la libertà di scelta dei genitori”.
L’istruzione privata, ha aggiunto il sacerdote, costa allo Stato meno dell’istruzione pubblica.
I Vescovi portoghesi, ha concluso, vogliono “che le entità governative aprano il cuore e la mente di fronte alla realtà di dozzine e dozzine di scuole che devono chiudere, provocando problemi e instabilità sociale”.