Un libro diffonde la “libertà espressiva” di Giovanni Paolo II

Padre Federico Lombardi cura la prefazione del testo

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CITTA’ DEL VATICANO, mercoledì, 23 marzo 2011 (ZENIT.org).- Pubblichiamo la prefazione, riportata da “L’Osservatore Romano”, di padre Federico Lombardi, S.I., direttore della Sala Stampa della Santa Sede, al libro curato da Angela Ambrogetti “Compagni di viaggio. Interviste al volo con Giovanni Paolo II”, presentato questo mercoledì pomeriggio nella sede della “Radio Vaticana”.

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Se la Radio Vaticana ha il compito di riprendere e diffondere la voce del Papa in tutto il mondo, naturalmente l’archivio centrale delle sue registrazioni è dedicato essenzialmente alla voce dei Papi. Le diverse sezioni linguistiche della Radio conservano spesso documenti interessanti nelle rispettive lingue, interviste con vescovi o persone particolarmente autorevoli, o eventi legati ai popoli a cui dedicano i loro programmi. Ma l’archivio centrale ha un compito istituzionale chiarissimo: conservare le registrazioni della voce del Papa. È una ricchezza per tutta la Chiesa.

La tecnica di registrazione e di archiviazione delle registrazioni è cambiata rapidamente e profondamente col tempo. Decenni fa occorrevano strumenti ingombranti per registrare, e supporti non facilmente maneggevoli, né molto durevoli per conservarne il risultato. Avevamo a esempio una raccolta di cosiddetti «padelloni», dischi di vinile molto grandi, che ospitavano varie cerimonie del tempo di Pio XII. Non c’è da stupirsi che le registrazioni conservate dei primi decenni della vita della Radio, per quanto numerose e preziose, corrispondano solo a una piccolissima parte dei discorsi e delle attività pontificie. Ma col tempo le cose sono diventate gradualmente più facili. E anche l’atteggiamento verso la conservazione dei documenti — e specificamente dei documenti audio e video — è divenuto più attento e consapevole.

Il pontificato di Giovanni Paolo II è quindi probabilmente il primo a essere documentato in modo veramente sistematico e quasi completo tramite le registrazioni audio, non solo usate abbondantemente nelle trasmissioni, ma anche classificate e conservate con cura. I tecnici della Radio Vaticana si sono impegnati sempre più a raccogliere anche gli interventi più estemporanei e più brevi, che in tempi precedenti non si pensava affatto di registrare.

Anche per questo, oltre che per l’eccezionale lunghezza e intensità del pontificato, la parte dell’archivio sonoro dedicata a Giovanni Paolo II è senza paragoni la più ampia, anzi costituisce in assoluto la maggior parte dell’intero archivio, oltre il 70 per cento dell’insieme.

Naturalmente i viaggi sono stati le occasioni più impegnative per questa raccolta della voce del Papa. Altro è registrare in Vaticano nelle celebrazioni o nelle udienze, altro è correre dietro a un Papa di attività e creatività prorompente, in tutte le parti del mondo e nelle situazioni più diverse.

Ma la Radio Vaticana ha fatto tutto il possibile per esserci. Il risultato è che, per quanto si pensi che tutto sia già stato detto e pubblicato, questo non è vero. Non sono pochi i materiali che ora possono venire riscoperti e utilizzati con più calma e attenzione. Le registrazioni delle conversazioni in aereo con i giornalisti sono fra questi, e forse fra i più interessanti.

Oggi le parole che Benedetto XVI rivolge ai giornalisti nei voli verso le destinazioni internazionali vengono accuratamente «sbobinate» dagli stessi giornalisti, e a volte trasmesse per telefono alle agenzie già durante il volo, poi vengono anche pubblicate in forma praticamente integrale su «L’Osservatore Romano». Ma per molti anni non era così, anche perché le conversazioni di Giovanni Paolo II erano diverse, assai più estemporanee, composte di numerose brevi battute. Non era affatto facile trasmetterle a Roma e forse non era neppure necessario sbobinarle per intero. Ma per fortuna noi le abbiamo conservate per la maggior parte e possiamo riascoltarle.

Ho quindi accolto con favore la proposta di Angela Ambrogetti di lavorare sulle registrazioni delle conversazioni di Giovanni Paolo II durante i voli e di pubblicarne le parti più interessanti in un volume. Un lavoro così sistematico non era ancora stato fatto. Valeva veramente la pena.

Il cardinale Roberto Tucci, organizzatore e testimone privilegiato della massima parte dei viaggi all’estero di Giovanni Paolo II, mi ha detto che ritiene questo libro una testimonianza rara ed efficace della personalità e delle idee di Papa Wojtyła. Ne risulta con grande freschezza «come era», con la sua straordinaria spontaneità e libertà espressiva, con la sua bonarietà e schiettezza nei confronti degli altri, anche di quel genere speciale di umanità che sono i giornalisti.

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ZENIT Staff

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