CITTA’ DEL VATICANO, martedì, 28 giugno 2011 (ZENIT.org).- Rispettare i diritti umani e lavorativi del mondo marittimo è l’esortazione che giunge dal Messaggio per la Domenica del Mare 2011, che si celebrerà il 10 luglio prossimo.
Il Messaggio è stato diffuso dal Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti ed è firmato dall’Arcivescovo Antonio Maria Vegliò e dal Vescovo Joseph Kalathiparambil, rispettivamente Presidente e segretario del dicastero vaticano.
Nel testo ci si rivolge ai cappellani, ai volontari, agli amici e ai sostenitori dell’Opera dell’Apostolato del Mare sottolineando che la celebrazione della Domenica del Mare “è un’occasione speciale per accrescere la consapevolezza, nelle comunità cristiane e nella società in generale, di quanto sia indispensabile il servizio reso dai marittimi, e per far conoscere il ministero che, fin dal 1920, i Cappellani e i volontari dell’Apostolato del Mare svolgono in numerosi porti del mondo”.
I presuli citano anche le parole che il Beato Giovanni Paolo II rivolse ai marittimi e ai pescatori di Fano il 12 agosto 1984, quando disse: “La mia presenza oggi in mezzo a voi vuole sottolineare che la Chiesa vi è vicina, onora il vostro lavoro, non di rado pericoloso e duro, conosce le vostre ansie e preoccupazioni, sostiene i vostri diritti, consola le vostre solitudini e le vostre nostalgie”.
Le parole del Pontefice, sottolinea il Messaggio, “rappresentano un forte messaggio di speranza per i circa 1.5 milioni di marittimi di oltre 100 nazionalità (due terzi dei quali dai Paesi in via di sviluppo), che quotidianamente rispondono alle esigenze dell’economia globale trasportando il 90% del commercio mondiale”.
“Nonostante i grandi benefici che la nostra vita trae dal loro duro lavoro e dai loro sacrifici”, riconosce il testo, “i marittimi sono una categoria di cui conosciamo molto poco eccetto quando i mass media si occupano di loro in seguito ad alcune tragedie in mare o, più di recente, per l’aumento di navi attaccate dai pirati”.
“In realtà, però, i problemi che toccano la loro vita sono ben più numerosi”.
Tra questi, il Messaggio cita come negli anni recenti “la criminalizzazione degli equipaggi a causa di incidenti marittimi (naufragi, inquinamento, ecc.), l’abbandono in porti stranieri senza cibo e denaro, le nuove restrizioni per scendere a terra, la mancanza di sicurezza e protezione e i lunghi imbarchi” abbiano “aggiunto ulteriore stress e ansia non solo alla vita di questi lavoratori, ma anche a quella delle loro famiglie”.
L’Apostolato del Mare, prosegue il testo, “è a conoscenza delle numerose situazioni disumane che ancora persistono nel mondo marittimo e si schiera a fianco della gente di mare per ribadire che i loro diritti umani e lavorativi devono essere rispettati”.
Allo stesso modo, si sottolinea “l’importanza che il settore marittimo (armatori, P&I Clubs, ecc.) lavori a stretto contatto con Governi, organizzazioni internazionali e agenzie di welfare per mettere in atto misure preventive al fine di garantire la sicurezza di queste persone”.
“Per assicurare ulteriore protezione a quanti lavorano sul mare”, i firmatari si rivolgono in particolare “a tutti i Governi affinché adottino quanto prima la Convenzione dell’Ufficio Internazionale del Lavoro (ILO) sul Lavoro Marittimo (MLC) 2006 e ne favoriscano l’entrata in vigore”.
In caso contrario, la Convenzione “avrebbe unicamente valore teorico, pur restando uno dei risultati più significativi di tutta la storia dei diritti dei marittimi”.
“Nella sua lotta per la giustizia nel mondo marittimo”, continua il Messaggio del Pontificio Consiglio, “l’Apostolato del Mare è guidato dai principi evangelici e dall’insegnamento della Dottrina Sociale della Chiesa”.
“Le parole con cui, il 17 aprile 1922, Papa Pio XI approvava e benediceva le prime Costituzioni e il Regolamento dell’Apostolato del Mare, ci incoraggiano a proseguire la missione ‘di espansione del ministero marittimo’ affinché l’Opera ‘raccolga la più abbondante messe di frutti di salute’”.
A novant’anni da “quell’importante evento nella storia dell’Apostolato del Mare”, l’Arcivescovo Antonio Maria Vegliò conclude dicendosi “lieto di annunciare la convocazione, a Roma, del XXIII Congresso Mondiale dell’Apostolato del Mare, dal 19 al 23 novembre 2012, per riflettere e condividere le sfide derivanti dai continui cambiamenti nel mondo marittimo”.