Un cuore grande

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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ROMA, domenica, 2 settembre 2012 (ZENIT.org).

Lettura

La prima e la seconda lettura di questa Domenica riprendono il contenuto della parabola dei talenti che abbiamo letto nella liturgia di ieri: ogni dono viene da Dio, e la sua legge ci indirizza a coltivarlo con saggezza. Il Vangelo pervade in profondità il cuore dell’uomo. Non ci salva una pratica esterna; non sono le mani pulite dal di fuori, o le labbra che pronunciano parole giuste, o le tradizioni fedelmente osservate, a salvare l’uomo. È invece un cuore docile e obbediente, che accoglie con semplicità la Parola e la mette in pratica.

Meditazione

La grande ricchezza dell’uomo è il cuore. Il cuore, infatti, non solo alberga le emozioni e i sentimenti, ma soprattutto esprime la profondità delle intenzioni e la misura della dedizione. Se uno dice: “Ti amo con tutto il cuore”, vuole indicare che tutta la sua persona converge verso l’amato o l’amata: intelligenza, anima, intenzione, volontà, dedizione concreta. Gesù vuole raggiungerci a questo livello. Egli non si accontenta della struttura esteriore, della formalità, delle cose ben fatte dal punto di vista “organizzativo”. Gesù è venuto tra noi come una persona capace di amare, interpellare, chiamare, relazionare. Davanti a Pietro e davanti a tutti coloro che lo incontravano, Egli è stato una persona viva, e ha interrogato il cuore, la libertà, la personalità di ciascuno. La sua presenza ha prodotto un effetto grande in coloro che l’hanno guardato con libertà e desiderio, e ha vinto l’attrattiva e il peso dei propositi di male che ugualmente vengono dal cuore. Come dice il Vangelo: le impurità, i furti, gli omicidi, gli adultèri e via di seguito. Nell’incontro con Cristo, il cuore comincia a desiderare il bene e a tendervi con tutta la sua potenza. Cristo entra nella storia umana con un’attrattiva potente, dona la sua saggezza e la sua intelligenza, e soprattutto si propone in un modo così vicino e familiare come mai prima era accaduto. Lo dice già il libro del Deuteronomio: «Quale nazione ha gli déi così vicini a sé, come il Signore, nostro Dio, è vicino a noi…?». Il Vangelo fa un altro passo decisivo, raccontando l’incarnazione stessa di Dio. È l’inizio di una nuova generazione, di una nuova struttura della personalità, di un cuore nuovo. Da un cuore rinnovato perché ha ospitato Dio e la sua legge, come spiega san Giacomo, deriva un nuovo modo di agire e di vivere, che si realizza nel compiere il bene della carità.

Preghiera

“Dammi un cuore, Signore, grande per amar, dammi un cuore, Signor, pronto a lottare con te”. Donami un cuore capace di amore e di dedizione, di sincerità e di affetto, di amicizia e riconoscenza.

Agire

Provo ad evitare atteggiamenti di pura formalità e superficialità, e guardo con verità e affetto le persone alle quali e con le quali mi trovo insieme in famiglia o nel luogo di lavoro.

Meditazione del giorno a cura di Don Angelo Busetto, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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