Gli ucraini di tutto il mondo in pellegrinaggio a Roma

Più di 6.000 fedeli della Chiesa ucraina greco-cattolica nella Capitale in occasione della consacrazione della cattedrale di Santa Sofia

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ROMA, giovedì, 18 ottobre 2012 (ZENIT.org) – Dal 13 al 15 ottobre la Chiesa ucraina greco-cattolica ha svolto un pellegrinaggio nazionale in occasione della consacrazione della cattedrale di Santa Sofia a Roma, recentemente restaurata. Più di 6.000 ucraini da tutto il mondo hanno partecipato all’evento, presieduto dal Capo della Chiesa ucraina greco-cattolica, l’arcivescovo maggiore Sviatoslav Shevchuk.

Nel primo giorno del pellegrinaggio, sabato 13 ottobre, sono stati celebrati i Vespri solenni con la benedizione della basilica di Santa Sofia da parte di Sua Beatitudine Shevchuk e del cardinale Domenico Calcagno.

“Il Patriarca Josyf Slipyj, venuto a Roma dopo 18 anni di prigionia e deportazione e dopo essere stato testimone della distruzione delle chiese nella nostra terra natìa, diede inizio alla costruzione della chiesa dedicata alla Sapienza Divina – ha detto nella sua omelia il Presidente dell’associazione religiosa “Santa Sofia”, mons. Iwan Dacko -.  Questa chiesa da allora divenne il segno visibile della fede cristiana profondamente radicata nel nostro popolo”.

Il giorno successivo è stata celebrata la Liturgia di S. Giovanni Crisostomo alla presenza delle LL. BB. il patriarca di Antiochia dei Melchiti Gregorio III Laham; dell’Arcivescovo Maggiore dei Siro-Malankaresi dell’India Card. George Alencherry; del cardinale Roger Etchegeray e del Segretario della Congregazione per le Chiese orientali, S. E. Vasyl Ciril. Presenti anche i vescovi metropoliti ucraini, i rappresentanti delle Chiese Slovacca, Rumena e Greca e oltre 50 sacerdoti.

Durante l’omelia l’arcivescovo Sviatoslav Shevchuk ha proclamato l’Anno della Fede anche nella Chiesa ucraina greco-cattolica, sottolineando l’importanza della basilica di Santa Sofia nella storia del popolo ucraino. “Benedicendo questa pro-cattedrale restaurata – ha dichiarato – vogliamo ricordare la voce del servo di Dio cardinale Josyf Slipyy che nel cuore del mondo cristiano ha proclamato la dignità della Chiesa ucraina ad essere Chiesa patriarcale”.

Il pomeriggio dello stesso giorno, nella basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri si è svolto poi unconcerto di musica sacra ucraina in onore della Sua Santita Benedetto XVI.

Lunedi, 15 ottobre, nella basilica di San Pietro più di 4.000 pellegrini ucraini hanno partecipato alla Liturgia presieduta dall’arcivescovo e metropolita di Leopoli, Ihor Voznjak. Durante la celebrazione, il vescovo Borys Gudzjak, rettore dell’Università cattolica di Leopoli e nuovo esarca di Francia e Belgio, ha affermato: “Oggi noi abbiamo l’opportunità di pregare nella basilica centrale della Chiesa cattolica, dove, durante il Concilio Vaticano II. il cardinale Josyf Slipyj per la prima volta a livello mondiale ha denunciato la persecuzione della Chiesa in Ucraina”.

L’arcivescovo Josyf Slipyj, dopo diverse condanne ai lavori forzati in Siberia, nel 1963 venne espulso dall’Unione sovietica. In esilio a Roma, Slipyj, prima della morte avvenuta il 7 settembre 1984 a 92 anni, costruì la cattedrale di Santa Sofia e l’Università cattolica ucraina. Restituì, inoltre, la proprietà dell’ospizio per pellegrini alla sua Chiesa di piazza Madonna dei Monti e fondò l’associazione “Santa Sofia”.

La basilica di Santa Sofia a Roma sin dall’inizio diventò un vero e proprio punto di riferimento per i greco-cattolici ucraini residenti nella Capitale, rappresentando anche il centro della loro vita culturale e spirituale.

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ZENIT Staff

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