PENNABILLI, lunedì, 20 giugno 2011 (ZENIT.org).- Benedetto XVI ha invitato i giovani della Diocesi di San Marino-Montefeltro a costruire un mondo “più giusto e solidale”, lasciandosi illuminare dal mistero di Cristo, e a non cedere a “logiche individualistiche ed egoistiche”.
Dopo una giornata di visite, celebrazioni e incontri in varie località di San Marino, il Papa è giunto questa domenica pomeriggio nella località di Pennabilli, dove ha incontrato i giovani nella piazza della Cattedrale.
“Non temete di affrontare le situazioni difficili, i momenti di crisi, le prove della vita, perché il Signore vi accompagna, è con voi”, ha affermato, esortando i giovani a crescere nell’amicizia con Cristo “attraverso la lettura frequente del Vangelo e di tutta la Sacra Scrittura, la partecipazione fedele all’Eucaristia come incontro personale con Cristo, l’impegno all’interno della comunità ecclesiale, il cammino con una valida guida spirituale”.
“Lasciate che il mistero di Cristo illumini tutta la vostra persona!”, li ha invitati. “Allora potrete portare nei diversi ambienti quella novità che può cambiare le relazioni, le istituzioni, le strutture, per costruire un mondo più giusto e solidale, animato dalla ricerca del bene comune”.
“Non cedete a logiche individualistiche ed egoistiche!”, ha insistito il Papa, raccomandando la testimonianza di giovani santi come Santa Teresa di Gesù Bambino, San Domenico Savio, Santa Maria Goretti, il beato Pier Giorgio Frassati e il beato Alberto Marvelli, originario di quella zona.
Ricerca della verità
Davanti alle migliaia di giovani presenti, Benedetto XVI si è anche riferito al senso della vita, ricordando la domanda del giovane ricco del Vangelo: “Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?” (Mc 10,17).
“L’uomo non può vivere senza questa ricerca della verità su se stesso – che cosa sono io, per che cosa devo vivere -, verità che spinga ad aprire l’orizzonte e ad andare al di là di ciò che è materiale”, ha spiegato.
Il Pontefice ha quindi esortato i giovani a non aver paura di porsi “le domande fondamentali sul senso e sul valore della vita”.
“Non fermatevi alle risposte parziali, immediate, certamente più facili al momento e più comode, che possono dare qualche momento di felicità, di esaltazione, di ebbrezza, ma che non vi portano alla vera gioia di vivere”, ha affermato, chiedendo loro di imparare “a riflettere, a leggere in modo non superficiale, ma in profondità la vostra esperienza umana”.
“Scoprirete, con meraviglia e con gioia, che il vostro cuore è una finestra aperta sull’infinito! Questa è la grandezza dell’uomo e anche la sua difficoltà”.
Il Papa ha poi messo in guardia contro l’illusione di pensare che “il progresso tecnico-scientifico, in modo assoluto”, possa “dare risposte e soluzioni a tutti i problemi dell’umanità”.
“In realtà, anche se ciò fosse stato possibile, nulla e nessuno avrebbe potuto cancellare le domande più profonde sul significato della vita e della morte, sul significato della sofferenza, di tutto, perché queste domande sono scritte nell’animo umano, nel nostro cuore, e oltrepassano la sfera dei bisogni”, ha segnalato.
“L’uomo, anche nell’era del progresso scientifico e tecnologico – che ci ha dato tanto -, rimane un essere che desidera di più, più che la comodità e il benessere, rimane un essere aperto alla verità intera della sua esistenza, che non può fermarsi alle cose materiali, ma si apre ad un orizzonte molto più ampio”.
“Il rischio è sempre quello di rimanere imprigionati nel mondo delle cose, dell’immediato, del relativo, dell’utile, perdendo la sensibilità per ciò che si riferisce alla nostra dimensione spirituale”, ha sottolineato.
Senza “disprezzare l’uso della ragione” o “rigettare il progresso scientifico”, ha concluso Benedetto XVI, si tratta di “capire che ciascuno di noi non è fatto solo di una dimensione ‘orizzontale’, ma comprende anche quella ‘verticale’”.
“I dati scientifici e gli strumenti tecnologici non possono sostituirsi al mondo della vita, agli orizzonti di significato e di libertà, alla ricchezza delle relazioni di amicizia e di amore”, ha aggiunto.
Dopo l’incontro con i giovani, il Papa è tornato a Roma in elicottero dopo la sua giornata di visita pastorale alla Repubblica di San Marino.