“Siamo contrari all’aborto non perché affascinati da un vecchio modo di vedere, ma perché amiamo la gente” ha spiegato. “Dobbiamo essere persone migliori – ha sottolineato il porporato – dobbiamo amare tutti, anche coloro che sostengono l’aborto. Solo se li amiamo saremo in grado di aiutarli a scoprire la sacralità della vita di un bambino non ancora nato. Solo l’amore e la misericordia possono aprire i cuori che sono stati induriti dall’individualismo della nostra epoca”.
Secondo il cardinale, inoltre, “nel mondo di oggi dobbiamo promuovere il modo di vivere dei cattolici”, anche se la nostra preoccupazione per i bambini non ancora nati o la sacralità del matrimonio ci fa apparire bizzarri e in contrasto con la modernità.
Questo è il contesto in cui servono i testimoni: genitori, nonni, insegnanti, parenti, giovani, vicini di casa, pronti tutti a trasmettere la fede. “Papa Francesco – ha rilevato O’Malley – chiede a noi di amare e servire l’altro, in particolare i più vulnerabili in mezzo a noi”. Una delle parole che il Papa ripete infatti più e più volte è “tenerezza”-
Nella festa di San Giuseppe, il Vescovo di Roma ha chiesto di mostrare “preoccupazione amorevole” per ogni persona, specialmente per i bambini, gli anziani, i bisognosi. “Non dobbiamo avere paura di mostrare bontà o tenerezza” ha ripetuto l’Arcivescovo di Boston, spiegando che quest’ultima “non è la virtù dei deboli, ma un segno di forza e di amore, una capacità di preoccupazione e compassione per una vera apertura verso gli altri” Secondo il cardinale, questo è quello che i cattolici devono mostrare al mondo,
A tal proposito ha raccontato di un americano andato in Africa per lavorare con un associazione che distribuiva cibo. L’operaio ha riferito della disperazione di tante persone che soffrivano la fame. Soprattutto quello che più lo ha colpito è stata una bambina di nove anni che, alla fine della fila per ricevere gli aiuti, era rimasta solo con una banana. La piccola l’ha presa, l’ha sbucciata, ne ha dato metà al fratello minore e l’altra metà alla sorellina. Poi ha leccato la buccia di banana. Da quel momento, ha confessato l’operaio americano, “ho cominciato di credere in Dio”.
Rivolgendosi ai Cavalieri di Colombo, il cardinale Seán O’Malley ha spiegato che dobbiamo amare tutti, anche coloro che sostengono l’aborto. “I nostri sforzi per sanare le ferite della società dipenderanno dalla nostra capacità di amare e di essere fedeli alla nostra missione” ha ribadito. Papa Francesco – ha aggiunto il porporato – “ci sta mostrando chiaramente che la nostra lotta non è solo una battaglia politica o un problema legale, ma che dobbiamo evangelizzare e umanizzare la cultura, allora il mondo sarà sicuro per i nascituri, gli anziani e coloro che vengono indicati come improduttivi. Il Vangelo della vita è un Vangelo della Misericordia”.
“Se vogliamo che il mondo di oggi ci ascolti – ha precisato – dobbiamo dare prova dell’autenticità della nostra vita e della nostra dedizione alla costruzione di una civiltà dell’amore”. Pertanto, ha concluso, “siamo chiamati a vivere la nostra vita come un servizio agli altri e testimoniare la presenza dell’amore e della misericordia di Dio in mezzo a noi”.