In piazza san Pietro (se sarà possibile) o nella grande moschea degli Omayyadi a Damasco, il Gran muftì di Siria, Ahmad Badreddin Hassou, leader spirituale dell’islam sunnita, accoglie l’appello del Papa e ci sarà, pregando e digiunando per la pace nel suo paese. Il muftì ha inviato, tramite la Nunziatura apostolica a Damasco, una lettera ufficiale a Papa Francesco e si prepara a partecipare alla speciale giornata pro-Siria del 7 settembre, proponendo alla Santa Sede di organizzare un meeting interreligioso.
Nel testo della missiva, pervenuto all’Agenzia Fides, il muftì definisce l’appello di Papa Francesco “figlio delle leggi celesti”, lodando l’iniziativa di “pregare per la pace in Siria” come “buona e per il bene per l’umanità”.
“Sua Santità – recita il testo – la ringraziamo per questo appello di grande umanità, basato sulla fede, a digiunare e pregare insieme Dio Onnipotente perché possa portare pace sulla terra e proteggerci dal potere del male e dell’oppressione”. Parole che, secondo il muftì, sono in contrasto “con tutti coloro che nascondono la luce splendente della fede, della carità, della misericordia e della pace, che lei chiede e che tutti noi chiediamo, come chiesero i Profeti e i messaggeri di Dio”.
Mostrando “profonda gratitudine per la sua attenzione spirituale” il muftì esprime il desiderio di “essere accanto al Papa nell’istante in cui la preghiera sarà alzata a Dio Altissimo” e ribadisce: “Saremo comunque insieme, il 7 settembre, per elevare la nostra supplica a Dio”, proponendo alla Santa Sede di “organizzare un summit spirituale con i leader religiosi, a Damasco o in Vaticano: così forse riusciremo a fermare il fuoco di quanti vogliono distruggere la terra di Abramo, di Mosè, di Gesù, di Maometto”.
“Restiamo, mano nella mano – prosegue la missiva – nel diffondere pace e sicurezza per tutti i popoli del mondo, per contrastare gli estremisti e le divisioni su base della confessione religiosa o dell’etnia. Continuiamo il nostro viaggio sulle orme dei Profeti, dei Santi, dei giusti e degli uomini buona volontà”. “Possa lei rimanere, Santità – conclude il testo giunto a Fides – sotto la protezione, la guida e la Provvidenza di Dio, così arriveremo insieme al luogo della pienezza della fede e della luce”.
(Fonte: Agenzia Fides 4/9/2013)