Omofobia, non votate quella legge

Il presidente del Forum delle Famiglie, Francesco Belletti, lancia un appello ai parlamentari italiani

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Riportiamo di seguito la lettera di Francesco Belletti, presidente del Forum delle Associazioni Familiari, indirizzata ai parlamentari italiani, in occasione del voto sulla legge contro l’omofobia.

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La nave Italia attraversa acque molto pericolose, agitate dalla crisi economica e da una tempesta politica incombente. Eppure alla Camera non si discute di tagli al finanziamento pubblico dei partiti, di lavoro dei giovani, di legge elettorale.

No, i comandanti della nave Italia, novelli Schettino, portano la nave a fare un pericoloso inchino ad una lobby piccola ma determinata e ricca di potere e di mezzi economici, che dietro la sacrosanta lotta alla discriminazione e al pregiudizio nascondono un attacco diretto all’identità stessa della famiglia e della persona.

La nave Italia, con una serie di colpi di mano (leggi: riunioni notturne e forzature dei regolamenti) si avvicina pericolosamente agli scogli infidi e pericolosi per ogni popolo e società. L’arroganza di pochi tenta di introdurre aggravanti e strumenti giuridici che renderanno impossibile e illegittimo, persino perseguibile penalmente, affermare – e persino pensare – che “per educare un bambino servono un padre e una madre”, e che chi usa questi termini, anziché i politicamente corretti “genitore A e genitore B”, è omofobo.

La sentiamo ripetere con sempre maggiore frequenza, questa accusa, a chi

difende l’identità della famiglia naturale, fondata sulla relazione eterosessuale, aperta alla vita e fondata sul matrimonio (art. 29 della Costituzione: ma per l’ideologia gay, cosa conta questo pezzo di carta?).

Se questa legge verrà approvata con i principi che stanno vincendo alla Camera, domani questa accusa la sentiremo ripetere solo in tribunale: vorrà dire che la nave Italia si è ormai schiantata sugli scogli di un’ideologia che vuole cancellare ogni legame tra le persone e negare ogni valore alla differenza.

Non votate questa legge, perché, una volta sugli scogli, non è detto che sapremo raddrizzare la nave Italia. La nave raddrizzata all’isola del Giglio si chiama Concordia: questa legge invece genererà tale e tanta ingiusta divisione nel nostro Paese, che bisognerà pensarci bene, prima di approvare una legge ipocrita e falsa, che per gli ideologici interessi dei pochi attacca al cuore i valori dei tanti.

E se votazione ci dovrà essere, e se decisione sbagliata si vorrà prendere, meglio il voto palese: così ognuno dovrà metterci la propria faccia, in primis i parlamentari che si ispirano alla Dottrina sociale della Chiesa, e dimostrare quanto vale la loro coerenza, rispetto alla disciplina di partito, o alla collusione con una ideologia che genererà una Italia meno giusta, meno solidale, meno libera.

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ZENIT Staff

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