È a partire dall’intervento di papa Francesco all’Assemblea Generale dello scorso maggio che si articola il comunicato finale della Conferenza Episcopale Italiana, che oggi conclude il suo Consiglio Permanente.
In quell’occasione il Santo Padre aveva ricordato la natura della Chiesa non come “struttura”o “necessità organizzativa” bensì come “segno della presenza e dell’azione del Signore risorto”.
La Conferenza Episcopale ha quindi voluto accogliere le indicazioni del Magistero pontificio e le ha approfondite e discusse in sede di Consiglio Permanente.
Nel corso della discussione i Vescovi hanno sottolineato che “prima e più di un eventuale rinnovamento dei profili organizzativi, le indicazioni pontificie inseriscono nella Conferenza Episcopale Italiana un nuovo dinamismo, una visione e uno stile di Chiesa; favoriscono il coinvolgimento, l’unità e una crescente e più incisiva corresponsabilità”, si legge nel comunicato finale.
Per contrastare la cultura dell’individualismo, che “consegna un uomo appesantito, stanco e triste”, l’episcopato deve assumere un “vero metodo pastorale” che abbia come punto fermo il “prendersi cura di ogni ambito della vita umana”.
C’è la necessità di “tradurre il linguaggio della fede all’interno di una società fattasi plurale, priva ormai dello spessore del vocabolario cristiano”.
Nella pastorale familiare, ad esempio, “quando manca chiarezza di contenuti teologici, si finisce per essere difensivi, più che propositivi” e questa debolezza si riscontra anche sul piano politico, dove la famiglia “non riscontra l’impegno e la mediazione di risposta alcuna”.
I Vescovi, inoltre, auspicano che si evitino “inutili divisioni, destinate unicamente ad allontanare il treno della ripresa economica”.
Sul piano internazionale la CEI ha rivolto un’attenzione particolare a quanto avviene in Siria e nel Nord Africa, confermando la Caritas Italiana come “soggetto deputato a raccogliere eventuali offerte di solidarietà per i profughi di questi Paesi”. Una “particolare vicinanza” è stata espressa dal Consiglio Permanente nei confronti dei cristiani discriminati e oggetto di intolleranza e persecuzione.
Con riferimento al 5° Convegno Ecclesiale Nazionale (Firenze, 9-13 novembre 2015), i Vescovi italiani hanno predisposto un Invito sul tema dell’umanesimo cristiano, destinato a tutte le realtà diocesane ed ecclesiali, anche laiche o accademiche, interessate ad “animare iniziative pastorali di nuova evangelizzazione nei diversi contesti dell’esistenza umana”.
Un “congruo spazio di confronto” è stato dedicato dai Vescovi al Progetto culturale ed è stata approvata la richiesta di predisporre due Note pastorali relative rispettivamente all’Ordo Virginum e alla scuola cattolica in Italia.
In modo particolare sulla scuola, la CEI “mira anche ad aiutare il superamento di pregiudizi e posizioni ideologiche, che si rivelano incapaci di riconoscere la libertà educativa e continuano di fatto a penalizzare la scuola paritaria”.
In tale ambito si segnala l’iniziativa La Chiesa per la scuola, che culminerà il prossimo 10 maggio in un incontro del mondo della scuola italiana con il Santo Padre, a Roma, in Piazza San Pietro, il Consiglio Permanente ha deciso di predisporre una lettera-invito, che favorisca la preparazione e la partecipazione alla mobilitazione.