Il più antico e documentato miracolo eucaristico

Intervista con padre Gianfranco Berbenni, esperto in Sindonologia e in Storia della Chiesa, sul miracolo di Lanciano

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Sarà Padre Gianfranco Berbenni, esperto in Sindonologia e in Storia della Chiesa, a tenere la Conferenza “Il miracolo eucaristico di Lanciano: tra scienza, fede e pastorale” il 5 novembre all’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum. La conferenza si terrà presso l’Aula Magna (secondo piano) con inizio alle 17.10. Tra i miracoli eucaristici, quello di Lanciano (Abruzzo), verificatosi tra il 730 e il 750, è il più antico e documentato. L’unico, nel suo genere, ad essere stato autenticato senza riserve dalla comunità scientifica (compresa la commissione dell’Organizzazione mondiale della Sanità), a seguito di rigorose ed accurate analisi di laboratorio. Per approfondire sul tema, abbiamo intervistato Padre Gianfranco Berbenni.

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Il miracolo di Lanciano è il più antico miracolo eucaristico. Quali sono state le ‘conseguenze’ in termini di fede?

Per la fede del Popolo di Dio il principale e più antico miracolo eucaristico avvenuto in Lanciano è stato uno stimolo plurisecolare nel recupero della certezza sacramentale circa la Presenza Reale di nostro Signore Gesù Cristo nella divina Eucaristia, sotto le sacre Specie del pane e del vino.

Da un punto di vista pastorale cosa significa questo miracolo?

Il venerabile e antico Miracolo eucaristico di Lanciano dovrebbe dare vitalità eucaristica all’esperienza pastorale delle Chiese particolari e locali. E questo si dovrebbe manifestare su due livelli: innanzitutto con un moltiplicarsi dei pellegrinaggi da ogni parte del mondo e, poi, con una più profonda considerazione e devozione, vissute nella quotidianità della propria parrocchia, famiglia, comunità.

Perché molti miracoli avvengono nella trasformazione sacramentale del pane nell’Ostia e del vino nel Sangue?

Evidentemente Dio Unitrino considera il sacramento eucaristico come fonte, cuore, vertice della Sua divina Presenza (Shekinah) per la sua Chiesa. Infatti il Figlio suo, l’Unico, l’Amato è la sola via che conduce alla Vita, la sola porta che apre alla Gloria, il solo Maestro di carità che si offre e dona con gioia, sino al compimento del sacrificio per tutti. La sacra Ostia e il sacro Sangue di Lanciano testimoniano.

Perché la scienza ‘indaga’ i miracoli, come del resto ha fatto anche per quello di Lanciano? Del resto i miracoli sono un evento che va ben al di là della spiegazione scientifica.

La Chiesa cattolica favorisce sempre l’indagine scientifica in primo luogo per evitare ogni pericolo di inganno e falsità, che risulterebbero pericolosi per la fede dei credenti. In secondo luogo, la medesima analisi scientifica viene attivata al fine di confermare, in modo sufficiente e affidabile, i caratteri di base dell’evento miracoloso; nel caso di Lanciano si tratta infatti di verificare che la carne e il sangue siano di persona umana. In terzo luogo, alcuni approfondimenti scientifici tentano di dare spiegazione a fattori correlati, ad esempio alla conservazione, nei secoli, di reperti anatomici: il più delle volte gli analisti si fermano dinanzi all’eventuale inspiegabilità circa il loro stato di incorruzione biochimica. Infine, alcuni scienziati che conoscono i Vangeli ricercano e trovano alcune conferme medico-legali sulla carne e il sangue, ambedue recanti in se stessi tracce della acuta sofferenza della Passione e orribile morte di Croce.

Il miracolo di Lanciano come quello di Bolsena sembra essere la risposta diretta ad un dubbio dell’officiante e indiretta ai dubbi dei fedeli?

Il processo di fede o il suo contrario, il processo di dubbio sono vissuti da ogni persona umana, specialmente quando viene posta dinanzi al mistero dell’Eucaristia, di fronte al quale ‘visus, tactus, gustus in Te fallitur’, (i sensi del vedere, toccare, gustare in Te, o Cristo eucaristia, si dissolvono). Persino i monaci, come a Lanciano, i sacerdoti, come a Bolsena, possono essere assediati da difficoltà di fede dinanzi a questa ‘latens Deitas’ (Divinità nascosta, velata nel Pane e nel Vino consacrati). Le parole latine sono tratte dall’ Adoro te devote, di san Tommaso d’Aquino (XIII secolo).

Perché c’è ‘bisogno’ di miracoli?

Gli eventi miracolosi come quello Eucaristico, antico (VIII secolo), di Lanciano, conducono alle opzioni della paziente Carità divina nei confronti di una Chiesa che vive difficoltà di fede in determinati periodi della Storia della salvezza e della santità.

Non siamo dunque dinanzi a improprie dimostrazioni della potenza divina, che, del resto, sceglie sempre le vie della apparente debolezza e stoltezza della Croce, dei Sacramenti (velati), di una Carità che sempre tutto crede, tutto spera, tutto scusa, tutto sopporta (cf. 1Cor 13, 7). Il grande sant’Agostino d’Ippona ha ben compreso la sapienza paradossale del miracolo, nei suoi vari livelli di manifestazione.

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La conferenza che è organizzata all’interno delle attività del Master Scienza e Fede, avrà luogo martedì 5 novembre 2013, alle 17.10, nell’aula Magna dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum a Roma, in via degli Aldobrandeschi 190. L’evento è gratuito e aperto a tutti gli interessati.

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Maria Maset

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