In particolare, si è discusso della eventuale revisione delle linee guida relative alla legge sulla fecondazione assistita, meglio conosciuta come legge 40; è stato affrontato il tema delle proposte di legge relative all’istituzione del testamento biologico; è stato presentato il terzo Quaderno di Scienza & Vita dal titolo “Venire al mondo”; e si è discusso di un progetto educativo per le nuove generazioni.
Intervistato da ZENIT, Mimmo Delle Foglie, portavoce di Scienza & Vita, ha spiegato che il professor Della Piccola si è soffermato sulla revisione delle linee guida della legge 40.
Il professor Bruno Dalla Piccola fa parte del comitato ristretto nominato dal Consiglio Superiore della Sanità che deve esprimere un parere sulla revisione delle linee guide della legge 40.
Il noto genetista ha raccontato che il gruppo ristretto di cui fa parte, ha fatto una raccomandazione al Comitato del Consiglio Superiore di Sanità in merito all’apertura della fecondazione assistita a chi è affetto da malattie infettive, come AIDS ed epatite B. Fecondazione assistita che diventerebbe sicura grazie alla nuove tecnologie che permettono il lavaggio dei gameti.
Secondo Delle Foglie, il professor Dalla Piccola avrebbe riportato come, all’interno del comitato ristretto, sono stati respinti tutti i tentativi di apportare delle variazioni pesanti, alcune di tipo addirittura rivoluzionario, alla legge 40.
“L’idea di alcuni – ha precisato Delle Foglie – era quella di utilizzare le linee guida come un grimaldello per forzare la legge 40. Grazie a Dio questo tentativo sarebbe stato praticamente respinto”.
La professoressa Maria Luisa Di Pietro ha tenuto una relazione sulla questione del testamento biologico, resa ancora più di scottante attualità dopo l’avvio di un iter parlamentare su tale problematica.
Alla Commissione Sanità del Senato sono stati depositati 13 progetti di legge e “soprattutto – ha sottolineato Delle Foglie – c’è il pressing del Presidente della Commissione che è il prof. Ignazio Marino”.
Il portavoce di Scienza & Vita ha ribadito che “rispetto alla proposta del testamento biologico, la posizione dell’Associazione è molto ferma: noi di Scienza & Vita consideriamo che una legge sul testamento biologico sia sostanzialmente inutile”.
“Riteniamo che non ci sia bisogno di una legge sul testamento biologico, anche perché abbiamo visto come leggi simili applicate in altri Paesi abbiano costituito, nei fatti, l’apertura alla strada prima all’eutanasia su richiesta e poi a quella che viene definita l’eutanasia sociale”, ha aggiunto.
“Per queste ragioni dal nostro punto di vista c’è uno stop – ha sottolineato Delle Foglie –. Aspettiamo ora l’esito parlamentare dopodiché valuteremo in autunno e quali iniziative intraprendere”
Il portavoce di Scienza & Vita ha ricordato che, con il primo quaderno dal titolo “Né Eutanasia né Accanimento”, l’Associazione aveva lanciato la prima grande campagna di informazione. Tra il 28 novembre ed il 5 dicembre del 2006, si sono svolti 50 incontri nelle principali città italiane, per portare all’attenzione degli italiani la gravità di questo problema.
“Siamo fermamente intenzionati a continuare l’attività di coscientizzazione nel Paese – ha continuato Delle Foglie – e lo faremo a secondo della gravità delle scelte che il Parlamento farà. Se invece, come ci auguriamo, il Parlamento deciderà di accantonare il testamento biologico, ci dedicheremo alle proposte di estensione delle cure palliative, alla domiciliazione dell’assistenza, all’accompagnamento per i malati terminali e all’accoglienza anche per i giovani malati terminali”.
Nel corso dei lavori assembleari si è parlato, inoltre, degli aspetti organizzativi, dello sviluppo delle associazioni locali, dei rapporti con le associazione e i movimenti ecclesiali e della dimensione educativa e formativa.
Il portavoce di Scienza & Vita ha sottolineato che per quanto riguarda i giovani “è stato dato mandato al consiglio di approntare una proposta organica in merito ad un progetto formativo sui temi di bioetica”.