Polonia: presentato il progetto "Sacerdoti per gli ebrei"

Gli studi dimostrano scientificamente l’aiuto che vescovi, preti e suore diedero alla popolazione ebrea polacca durante la Seconda Guerra mondiale

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Furono migliaia i sacerdoti polacchi che rischiarono la propria vita e che furono uccisi per salvare gli ebrei durante la Seconda Guerra mondiale. Lo confermano alcune ricerche condotte in Polonia, nell’ambito di un nuovo progetto scientifico dal titolo “Sacerdoti per gli ebrei”. 

L’iniziativa è promossa dalla Società Scientifica di Drohiczyn, in collaborazione con l’Associazione Cattolica della Gioventù della medesima Diocesi e la sottocommissione dei Vescovi statunitensi per Aiuto alla Chiesa cattolica in Europa centrale e orientale.

Secondo gli studi, circa il 75% dei vescovi polacchi si è attivato per aiutare gli ebrei a sopravvivere durante l’Olocausto. L’attività del restante 25% è ancora oggetto di analisi da parte dei ricercatori.

Il progetto ha raccolto inoltre circa 600 fascicoli personali di sacerdoti diocesani che dimostrano come migliaia di preti e suore si opposero al regime per salvare la vita alla popolazione ebrea polacca. Oltre 70 monasteri maschili, poi, e 363 case di suore diedero ospitalità a famiglie e persone che fuggivano dalla Shoa. Le ricerche rivelano anche che più di 150 sacerdoti furono assassinati dai nazisti, “colpevoli” di aver aiutato i giudei.  

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Per maggiori informazioni sui risultati del progetto visitare il sito del quotidiano “Nasz dziennik” http://naszdziennik.pl/mysl/49894.html o del settimanale cattolico “Niedziela” http://www.niedziela.pl/artykul/7341/O-Ksiezach-ratujacych-Polskich-Zydow

Don Mariusz Frukacz

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Mariusz Frukacz

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