di Silvia Scaranari
TORINO, giovedì, 11 ottobre 2012 (ZENIT.org).- Dopo la morte del Beato, Agostino Berteu – suo successore nella direzione dell’Istituto Faà di Bruno – nel 1892 fa costruire un ampio edificio in Via Le Chiuse, e due anni dopo è fondato ufficialmente l’Istituto scolastico Faà di Bruno. L’Istituto comprende l’intero percorso educativo, riunendo le varie istituzioni precedenti e mettendo a frutto l’opera di formazione intrapresa anni prima a favore delle maestre: giardino d’infanzia – già inaugurato nel 1893 per i bambini dai tre ai sei anni seguendo il metodo del pedagogista tedesco Friedrich Fröbel –, scuola elementare – anch’essa aperta nel 1893 al piano terra dell’edificio –, Scuola Normale per le maestre, educandato interno e convitto per le allieve che provengono da fuori Torino.
Nuove riforme della scuola elementare sono introdotte con la legge Orlando (n. 407 dell’8 luglio 1904): è ribadita l’obbligatorietà dell’istruzione elementare e portato l’obbligo scolastico sino al dodicesimo anno d’età, aggiungendo un sesto anno. In questo modo nasce il «corso popolare», che ha carattere di scuola di avviamento professionale, a conclusione del quale si consegue la licenza elementare, mentre alla scuola secondaria si passa dalla quarta classe, superato un esame. La stessa legge istituisce anche le scuole serali e festive nei Comuni dove la percentuale degli analfabeti è più alta, per favorire l’istruzione degli adulti. Per evitare che i ragazzi debbano abbandonare le loro occupazioni per tutta la giornata, il corso popolare si riduce a tre ore e il programma si risolve in un ampliamento di quello elementare.
Dal 1920 al 1923 la scuola materna è gestita dal Regio Educatorio della Provvidenza e poi, per effetto della riforma Gentile, prende il nome di «scuola materna del grado preparatorio» ed è utilizzata anche come scuola di tirocinio per le allieve maestre.
Per quanto riguarda la scuola materna Faà di Bruno, dal 1923 fino a oggi c’è un’assoluta continuità di azione, anche se nel 1959 passa dagli originali locali a quelli fatti costruire appositamente in via Le Chiuse 34, accanto al precedente edificio.
La scuola elementare nel 1904 vede l’aggiunta della classe sesta secondo la riforma Orlando. Segue le sorti della scuola materna accorpandosi all’Educatorio Duchessa Isabella nel 1911 e al Regio Educatorio della Provvidenza dal 1919 fino al 1927, quando è ripresa direttamente dalla Suore Minime del Suffragio. Durantela Secondaguerra mondiale, nel 1943, per paura dei bombardamenti le classi elementari si trasferiscono a Moncalieri nella Villa Cabianca di proprietà delle Suore. Nel 1959 le classi sono trasferite nei nuovi locali accanto alla scuola materna.
Giovanni Gentile, Ministro dell’Istruzione del primo governo Mussolini, realizza una riforma radicale dell’ordinamento scolastico che sopravvive nelle sue linee guida fino ai giorni nostri. L’obbligo scolastico è elevato a quattordici anni di età; tuttavia i bambini devono frequentare solo per un quinquennio – dai sei ai dieci anni – una scuola unitaria, la scuola elementare, mentre negli anni successivi devono scegliere tra quattro possibilità in gran parte già previste dalla legge Casati:
– il ginnasio, quinquennale, che dà l’accesso al liceo – quello che sarebbe stato in seguito denominato liceo classico –, al liceo scientifico o al liceo femminile (1);
– l’istituto tecnico, articolato in un corso inferiore, triennale, seguito da un corso superiore, quadriennale; il corso inferiore dà accesso anche al liceo scientifico;
– l’istituto magistrale, suddiviso in inferiore, quadriennale, cui si accede dopo la scuola elementare, e l’istituto magistrale superiore, triennale, cui si accede dal precedente. È previsto un esame di ammissione – dopo l’esame di licenza elementare – per iscriversi al primo anno dell’istituto inferiore. Il diploma che rilascia, oltre all’abilitazione all’insegnamento elementare, consente l’iscrizione all’istituto superiore – poi facoltà – di Magistero. L’istituto magistrale è pensato per essere contemporaneamente una scuola formativa e professionale, dominata dalle materie umanistiche, e non prevede né il tirocinio né l’insegnamento della pedagogia, che è accorpata alla filosofia. È però prevista l’esistenza di un giardino d’infanzia all’interno degli edifici che ospitano le varie scuole;
– la scuola complementare di avviamento professionale, triennale, al termine della quale non è possibile iscriversi a nessun’altra scuola o facoltà universitaria.
Un altro aspetto importante della riforma Gentile, di cui Faà di Bruno si sarebbe certamente compiaciuto, è costituito dall’introduzione nelle scuole elementari dell’insegnamento obbligatorio della religione cattolica, che diventava addirittura il «fondamento e coronamento» di tutta l’istruzione primaria. Si tratta di una sostanziale novità rispetto al passato, poiché in precedenza l’insegnamento del cattolicesimo era facoltativo ed era impartito dagli stessi maestri.
Per l’Istituto Faà di Bruno dal 1911-12 mancano documenti precisi sulla Scuola Normale per allieve maestre, ma si può presumere che continui ad esistere come risulta da materiale relativo agli anni della Prima guerra mondiale. Con il 1923 la scuola si trasforma in Magistrale secondo le direttive della riforma Gentile e prosegue la sua opera di formazione delle future maestre.
L’istituzione della scuola media da parte dello Stato italiano è un po’ più tortuosa. Se con la legge Casati dopo i quattro anni della scuola elementare si può accedere ai cinque anni del ginnasio o ai tre della scuola tecnica, con il Regio Decreto del 12 luglio 1896 è istituita una scuola triennale complementare annessa alle Scuole Normali che preparano le maestre. Con la riforma Gentile si formano sei percorsi diversi:
– il corso integrativo della scuola elementare (sesto, settimo e ottavo anno), che non apre ad alcun genere di continuazione ulteriore degli studi;
– la scuola complementare, che sostituisce i primi tre anni della scuola tecnica;
– i primi quattro anni dell’Istituto magistrale;
– l’istituto tecnico inferiore;
– i primi tre anni del ginnasio;
– i primi tre anni della scuola d’arte.
Nel 1930 la scuola complementare è trasformata nella scuola secondaria di avviamento professionale, mentre nel 1940 è istituita la scuola media unica di tre anni con lo scopo di preparare agli studi superiori in modo omogeneo, con una chiara predilezione per il contesto umanistico e l’obbligatorietà del latino. Accanto a questa restano tuttavia la scuola di avviamento professionale e il triennio della scuola d’arte o del conservatorio. Solo nel 1962, con la legge n. 1859 del31 dicembre, sarà avviata la scuola media unificata con accesso a tutti i tipi di studi superiori.
Nel 1939 le Suore Minime del Suffragio decidono di riprendere il percorso completo di studi presso il loro Istituto, come già avevano fatto nel 1893 durante la direzione del canonico Berteu. Introducono la scuola media e la scuola di avviamento professionale, che sono riconosciute con Regio Decreto il 12 ottobre 1943, e dal 1946 il Liceo scientifico femminile. Come le elementari, anche la scuola media si trasferisce nel1943 aCabianca, a Moncalieri, per evitare i pericoli dei bombardamenti. La scuola di avviamento professionale termina nel 1963 dopo l’introduzione della scuola media unificata, che invece prosegue ancora oggi.
L’idea del Liceo era stata la prima intuizione formativa di Francesco Faà di Bruno nel 1862 e già a quei tempi, nonostante l’impostazione prettamente umanistica degli studi, il Beato aveva voluto inserire nel piano di studi corsi specialistici di algebra, geometria, fisica e scienze naturali, i quali lasciavano intuire la grande importanza che il Fondatore dava alle scien
ze. Come accennato, solo con la riforma Gentile del 1923 è formalmente istituito in Italia il Liceo scientifico, inizialmente della durata di quattro anni, con possibilità di accedere alle facoltà di carattere tecnico-scientifico ma non a Giurisprudenza, Lettere e Filosofia o Magistero. Dal 1945, soppressi i corsi quadriennali preparatori per l’istituto magistrale o tecnico, è portato a cinque anni.
Quando le Suore Minime pensano a un completamento del percorso di studi conforme alla Riforma Gentile presso il loro Istituto non hanno alcun dubbio: dovrà trattarsi di un Liceo scientifico, in continuità con la fondazione del 1862 e nel rispetto dello spirito e delle indicazioni del Fondatore. E in effetti, aperto nel 1946, vede nel 1951 le sue prime «maturate» con esame esterno da privatiste, e nel 1952 il riconoscimento con il Decreto Ministeriale del 14 giugno 1952.
Nel 2010 si ha infine la riforma Gelmini, che dopo ottantasette anni modifica l’impianto degli studi superiori voluto da Gentile. Il Liceo Faà di Bruno, ieri come oggi aperto a tutte le novità positive, accetta con entusiasmo la sfida di modificare programmi e piani di studio, per una sempre migliore formazione personale dei giovani.
[La prima parte è stata pubblicata mercoledì 10 ottobre]
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NOTE
(1) ll liceo femminile aveva come scopo quello di dare un diploma alle persone di sesso femminile, poiché le donne erano escluse sia dal liceo classico sia dallo scientifico. Il liceo femminile costituì la versione statale degli educandati femminili, gestiti da autorità religiose – in genere suore –, che sin dal XVIII secolo detenevano il monopolio dell’educazione delle signorine di agiata famiglia. Alla fine degli studi in questa scuola era previsto un esame, la cui licenza però non permetteva l’accesso all’università. Questa scuola era frequentata dopo i cinque anni di ginnasio.