Parto in macchina da casa per andare da Manuele. Ho seguito fedelmente le sue indicazioni. Arrivando ad un incrocio, dovevo aspettarlo. Ma ho voluto fare un pezzo di strada tentando di indovinare. Vedendo che giravo a vuoto e la strada mi si ingarbugliava sempre più, gli telefono. –“Dove sei ?– mi domanda.
“Ho oltrepassato di cento metri l’incrocio in cui dovevo aspettarti…ma non so continuare”.
“Non continuare; fermati dove sei. Ora arrivo io e in macchina ti precedo e ti conduco a casa.”
Puntuale mi affianca e con un sorriso mi fa cenno di seguirlo. Alla prima rotonda m’accorgo che mi fa tornare indietro e rifare quei cento metri che avevo percorso senza la sua guida.
Mentre rientravo sul retto percorso, anziché rammaricarmi d’aver sbagliato strada, mi rallegravo d’averla ritrovata sicura; anziché dolermi della presunzione di saper fare da solo, ero contento di reimparare la fiducia; anziché deprimermi per aver perso tempo, mi complimentavo per aver ritrovato un amico che sa correggere con un sorriso.
Appena arrivati alla sua casa, di fronte a sua moglie, così lo ringrazio: “Anche Gesù fa come Manuele; interpellato nel nostro errore, ci affianca immediatamente e ci corregge non con un rimprovero, ma ci attira a sé con un sorriso e ci ripete contento: Grazie al tuo smarrimento, mi hai chiamato e mi hai dato la gioia di soccorrerti. Vieni con me, ti precedo; percorri la mia strada: la strada giusta sono io”.
Ciao da p. Andrea
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