Ancora una volta l’India diventa teatro di una aggressione anti-cattolica. Questa notte sconosciuti hanno attaccato la scuola cattolica “Auxilium” nel quartiere di Vasant Vihar, a New Delhi, compiendo atti di vandalismo al suo interno. Lo riferisce oggi la tv Times Now, ripresa dalla Radio Vaticana, informando che la polizia è intervenuta in forze sul posto.
Si tratta della sesta aggressione anti-cattolica da novembre nella capitale, dove sono state anche attaccate varie chiese. Il nuovo governatore di New Delhi, Arvind Kejriwal, leader del Partito dell’Uomo comune (Aap), ha condannato oggi l’attacco assicurando via twitter che “simili azioni non saranno tollerate”.
Da parte sua, la direttrice della scuola suor Lucy John ha spiegato ai giornalisti che il gruppo di vandali ha messo fuori uso le telecamere a circuito chiuso installate dentro l’edificio, ma non quelle all’esterno. I filmati sono ora all’esame della polizia.
“Hanno rovistato in tutti gli armadi”, ha dichiarato la religiosa, aggiungendo che gli aggressori “si sono impossessati di 12.000 rupie (170 euro)”, ma che “nessun oggetto religioso è stato danneggiato”. In seguito all’attacco il convento che gestisce l’istituto ha chiuso la struttura e mandato a casa gli studenti.
“Siamo angosciati – ha invece dichiarato ad Asia News il presidente del Global Council of Indian Christians (Gcic), Sajan George -. L’ostilità verso la minuscola comunità cristiana non ha fine. Anzi, i gruppi nazionalisti continuano a prendere di mira fedeli, istituzioni religiose e ora anche quelle scolastiche”.
“La situazione di ordine pubblico sta peggiorando – ha soggiunto George – il Gcic spera che l’Aam Aadmi Party (Aap, anticorruzione) ora al governo sia in grado di contenere questi elementi”.
Quanto sta accadendo a Delhi e in altre parti dell’India è infatti “una macchia vergognosa sulle nostre credenziali laiche”. “L’India – ha ribadito il presidente del Gcic – è una repubblica secolare e democratica in cui la libertà religiosa e di culto sono garantite dalla Costituzione. Stiamo perdendo la nostra autorità morale dinanzi alla comunità internazionale”.