Durante le visite di cortesia seguite al Concistoro Ordinario Pubblico per la creazione di venti cardinali, molti dei nuovi porporati hanno raccontato a ZENIT il significato di questa esperienza per loro.
Tra questi, i cardinali della Nuova Zelanda e di Tonga, hanno confidato che la notizia della loro nomina è stata da loro vissuta come una sorpresa e, al tempo stesso, come una benedizione.
Il cardinale John Atcherley Dew, arcivescovo di Wellington, in Nuova Zelanda, ha dichiarato di aver sentito profondamente il sostegno dei suoi connazionali e dei fedeli di tutto il mondo, dopo la sua nomina.
“Nonostante sia stato tutto molto dirompente, specie all’inizio, il calore dei neozelandesi e di molte persone nel resto del mondo è stato molto forte e tangibile”, ha detto Dew.
Forte di tale “meraviglioso sostegno”, il porporato si è detto consapevole di essere arrivato a Roma, portando con sé i desideri e le preghiere di molta gente e ha aggiunto di essersene accorto “mentre camminavo nella basilica di San Pietro”.
“Sapevo di quanti fedeli stavano pregando a sostegno di ciò e per me è stata una splendida sensazione”, ha dichiarato Dew.
Parlando degli ultimi giorni in Vaticano, durante le riunioni del Concistoro, il cardinale ha osservato: “Essere qui negli ultimi giorni, per le riunioni sulla riforma della Curia, è stata anch’essa un’esperienza forte, in particolare quando ho sentito alcuni dei cardinali più esperti affermare: ‘Sa, ci avevano chiesto di occuparci di queste cose già in precedenza, in particolare per quanto riguarda la riforma economica ma non ne abbiamo mai avuto l’opportunità”.
A tal proposito, ha aggiunto: “C’è la sensazione che qualcosa di nuovo sta accadendo”.
Alla domanda se vi sia qualcosa di particolarmente emozionante nella riforma della Curia, il nuovo porporato ha detto di pensare che la possibilità di riforme o di un maggiore dialogo tra la Curia e le diocesi sia un grande passo in avanti.
Quando gli è stata chiesta la sua opinione sulla leadership del Santo Padre, il cardinale neozelandese ha detto di vedere papa Francesco come un “leader ispiratore e coraggioso”.
Come aneddoto personale, il cardinale ha riferito che il Papa gli ha chiesto: Pregate per me”. “Ho detto: ‘Santo Padre, il popolo della Nuova Zelanda sta davvero pregando per lei e sostiene molto la sua leadership’”.
Il cardinale neozelandese si è detto convinto che sul Papa anche il resto del mondo la pensi allo stesso modo.
Ai giornalisti che gli chiedono quanto egli sia somigliante al Santo Padre, in termini di semplicità e di umiltà, il cardinale Soane Patita Paini Mafi, arcivescovo di Tonga, ha dichiarato di essere semplicemente se stesso. Nell’esprimere il suo grande rispetto e ammirazione per papa Francesco, il cardinale Mafi ha detto di non aver mai agito in modo da somigliare al Santo Padre.
A congratularsi con il cardinale Mafi, sono giunte molte persone care dal suo paese, salutandolo con musica e canti. Questa manifestazione d’affetto, secondo il porporato, riflette la “grande fede” e il “grande orgoglio” del suo popolo.