Ambasciatore di Cipro: basta occupazione, la Santa Sede è con noi

“Il Papa visita Cipro per lanciare un duplice messaggio di pace e di giustizia”

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di Silvia Gattas

ROMA, venerdì, 4 giugno 2010 (ZENIT.org).- Il ritiro delle truppe turche di occupazione nel nord di Cipro, e l’indipendenza completa dell’Isola. A chiederlo a gran voce è l’ambasciatore di Cipro presso la Santa Sede, George Poulides, in una intervista rilasciata a ZENIT in occasione del viaggio di Benedetto XVI a Cipro, iniziato questo venerdì.

Quali impronte lascerà a Cipro la visita del Papa?

George Poulides: Il Papa visita Cipro per lanciare un duplice messaggio di pace e di giustizia. Uno è rivolto a tutti i ciprioti, di qualsiasi fede, per incoraggiarli sulla strada della riconciliazione e della riunificazione. Cipro, non dimentichiamolo, è un’isola ferita, che tuttora subisce l’occupazione militare turca su più di un terzo del suo territorio. Il presidente della Repubblica di Cipro Demetris Christofias ha preso fin dal 2008 l’iniziativa e sta portando avanti difficili negoziati al fine di riunificare l’Isola. In questo suo sforzo ha il pieno sostegno della Santa Sede. Sicuramente la benedizione del Pontefice ai ciprioti lo aiuterà nel suo sforzo di riconciliazione. Poi ci sono gli effetti della visita del Pontefice sul dialogo ecumenico. I rapporti tra la Chiesa ortodossa di Cipro e la Chiesa cattolica sono eccellenti. Dopo la visita lo diventeranno ancor di più, nel comune anelito dell’unità dei cristiani.

Quali sono i rapporti tra Cipro e Vaticano?

George Poulides: La Santa Sede ha sempre perseguito una politica estera basata sulla legalità internazionale e sul rispetto delle risoluzioni delle Nazioni Unite. Su questa base non vi poteva essere intesa migliore con il governo di Cipro, come d’altronde ha riscontrato lo stesso presidente Christofias durante la sua visita in Vaticano nel marzo 2009. La soluzione che noi proponiamo alla questione di Cipro si basa infatti per intero sulla legalità internazionale e sulle risoluzioni dell’Onu: ritiro delle truppe turche di occupazione, indipendenza completa di Cipro riunificata e piena partecipazione alle cose pubbliche da parte della comunità minoritaria turco-cipriota. Lasciare i ciprioti liberi di scegliere il loro futuro.

Quali sono le priorità del suo mandato?

George Poulides: Il mio mandato è di portare avanti le posizioni del governo di Cipro, principalmente riguardo al problema dell’isola, che è la spartizione e l’occupazione militare turca. Devo dire in tutta sincerità che non devo faticare molto per convincere i miei interlocutori. Come dicevo, le nostre tesi non sono solo nostre, ma condivise da un gran numero di organismi internazionali e si basano sul pieno rispetto della legalità. Questo è ben noto alla cancelleria della Santa Sede e su questa base c’è un’ottima intesa e collaborazione.

Quale è la situazione del nord di Cipro?

George Poulides: Le forze di occupazione turche hanno saccheggiato e distrutto qualsiasi cosa ricordasse la fede cristiana, non solo le chiese e i monasteri ortodossi, ma anche quelli cattolici e armeni. In questa campagna abbiamo sempre trovato la Santa Sede al nostro fianco.

Cosa pensa del Papa e dei recenti scandali legati a casi di pedofilia nella Chiesa?

George Poulides: Conosco personalmente Papa Benedetto XVI fin da quando era cardinale. È un Papa grande, intellettuale, fine teologo, con una profondissima conoscenza della cultura classica e della patristica greca. I suoi interventi sono sempre di altissimo livello, ma purtroppo non sempre vengono recepiti. Ed è un vero peccato, perché Papa Ratzinger dice cose importanti per tutti, i cattolici, i non cattolici e i non credenti. Mi hanno particolarmente indignato gli attacchi contro di lui per i deprecabili episodi di pedofilia nella Chiesa. Li ho trovati oltremodo ingiusti e ingenerosi, poiché tutti sanno che già come cardinale, Joseph Ratzinger è sempre stato in prima fila nel chiedere maggiore trasparenza e più severità della Chiesa verso i colpevoli di questi gravi crimini. È un Papa coraggioso e con un senso profondo di giustizia. Spero che la sua opera di pulizia abbia successo nell’interesse di tutti i cristiani.

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ZENIT Staff

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