Conferenza sul clima di Parigi, anniversario della caduta delle scomuniche reciproche tra cattolici e ortodossi, beatificazione dei due missionari polacchi uccisi in Perù nel 1991. Sono i temi affrontati da papa Francesco al termine dell’Angelus odierno.
“Seguo con viva attenzione i lavori della Conferenza sul clima in corso a Parigi”, ha detto il Santo Padre, citando a tal proposito una domanda contenuta nell’Enciclica Laudato si’: “Che tipo di mondo desideriamo trasmettere a coloro che verranno dopo di noi, ai bambini che stanno crescendo?”.
Da questa domanda nasce l’auspicio che a Parigi “ogni sforzo” sia rivolto “ad attenuare gli impatti dei cambiamenti climatici e, nello stesso tempo, a contrastare la povertà e far fiorire la dignità umana”. Di qui l’invito di Francesco a pregare “perché lo Spirito Santo illumini quanti sono chiamati a prendere decisioni così importanti e dia loro il coraggio di tenere sempre come criterio di scelta il maggior bene per l’intera famiglia umana”.
Il Papa ha poi ricordato che domani, 7 dicembre 2015, ricorre il 50esimo anniversario di “un memorabile evento tra cattolici e ortodossi”, occorso alla “vigilia della conclusione del Concilio Vaticano II, con una Dichiarazione comune del Papa Paolo VI e del Patriarca Ecumenico Atenagora” con la quale “venivano cancellate dalla memoria le sentenze di scomunica scambiate tra la Chiesa di Roma e quella di Costantinopoli nel 1054”.
Papa Bergoglio ha sottolineato che “è davvero provvidenziale che quello storico gesto di riconciliazione, che ha creato le condizioni per un nuovo dialogo tra ortodossi e cattolici nell’amore e nella verità, sia ricordato proprio all’inizio del Giubileo della Misericordia”. Infatti – ha aggiunto – “non c’è autentico cammino verso l’unità senza richiesta di perdono a Dio e tra di noi per il peccato della divisione”. Francesco ha quindi detto: “Ricordiamo nella nostra preghiera il caro Patriarca Ecumenico Bartolomeo e gli altri Capi delle Chiese Ortodosse, e chiediamo al Signore che le relazioni tra cattolici e ortodossi siano sempre ispirate dall’amore fraterno”.
Il Vescovo di Roma ha poi voluto dedicare un pensiero a quanto avvenuto ieri a Chimbote, in Perù, ossia la proclamazione dei beati Michele Tomaszek e Zbigniew Strzałkowski, francescani conventuali, e Alessandro Dordi, sacerdote fidei donum, uccisi in odio alla fede nel 1991. “La fedeltà di questi martiri nel seguire Gesù dia la forza a tutti noi, ma specialmente ai cristiani perseguitati in diverse parti del mondo, di testimoniare con coraggio il Vangelo”, il commento del Papa, prima dei saluti finali e dell’augurio di una buona domenica e di “una buona preparazione per l’inizio dell’Anno della Misericordia”.