Familiari di Cristo

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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Lettura

La memoria liturgica che celebriamo oggi sembra mettere al centro della nostra preghiera e della nostra contemplazione, ancora una volta, la Madre del Signore. Infatti, il “rallégrati” del profeta Zaccarìa, rivolto a Gerusalemme (la figlia di Sion), richiama il “rallégrati!” dell’angelo Gabriele alla Vergine di Nazareth, compimento del sogno di Israele di vedere Dio in mezzo al suo popolo. Ma, molto più umanamente e affettivamente, oggi il Vangelo ci racconta di Maria, che insieme ai “fratelli” e alle “sorelle” (cioè cugini e altri parenti) di Gesù, desiderano incontrarlo e parlargli. Il Maestro, informato di quella presenza, risponde dicendo che ogni suo vero discepolo diventa per Lui “fratello, sorella e madre”.   

Meditazione

La vita cristiana è esistenza attraversata dalla misteriosa presenza di Dio, che il Suo Figlio Gesù ci ha svelato come presenza di amore paterno, di gioia e di perdono. Soltanto Lui, in quanto Figlio, poteva metterci a parte di questo “segreto”: nel suo volto di uomo, il volto del Padre; nelle sue parole, la Parola; nei suoi gesti di attenzione verso i sofferenti e di perdono dei peccatori, la carezza e la tenerezza di Dio. E questa umanità di Dio fu resa possibile dall’“eccomi” di Maria, nel suo “presentarsi” e nel suo “offrirsi”, totalmente e senza riserve, al progetto dell’incarnazione, perché Gesù fosse l’Emmanuele, il Dio-con-noi! Maria, come ogni madre, si prese cura di questo Figlio, Lo crebbe, Lo educò e, prima discepola, Lo seguì lungo le strade della “buona notizia” per rimanere sempre con Lui, fin sotto la croce. Nel brano odierno del Vangelo di Matteo, Gesù non intende ignorare sua madre, affetto unico e insostituibile, ma, al contrario, allarga questo legame e questo vincolo così profondo a quanti – suoi discepoli – “faranno la volontà del Padre suo che è nei cieli”. Oggi la Chiesa tutta rende grazie al Signore perché anch’essa intende presentarsi e offrirsi a Cristo, suo Sposo, per essere segno bello, gioioso e luminoso del Signore dentro le vicende della storia dell’umanità. Perché ogni cristiano poi, chiamato alla santità, possa sperimentare, allo stesso tempo, la presenza di Dio nella sua vita e rendersi disponibile ad un impegno di amore a Cristo e di servizio alla Chiesa. È così che si fa la volontà del Padre, è in questo modo che la preghiera del Padre Nostro diventa vera e credibile sulle nostre labbra con la certezza di essere entrati con Cristo in una relazione, certo di fede, ma rivestita di affetto e di intimità.  

Preghiera

Maria, Madre del Signore e della Chiesa, intercedi per noi, discepoli del tuo figlio Gesù perché, vivendo nella volontà del Padre, possiamo presentarci a Lui come figli nel Figlio, con il cuore traboccante di gioia e con le mani ricolme di carità fraterna. Amen. 

Agire

Presentarsi a Dio, durante la giornata, con le parole “Sia fatta la tua volontà” e presentarsi ai fratelli con amabilità e con disponibilità. 

Meditazione del giorno a cura di monsignor Giovanni Ricchiuti, vescovo eletto di Altamura – Gravina – Acquaviva delle Fonti, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ARTPer abbonamenti: info@edizioniart.it 

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ZENIT Staff

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