L'investimento che conta

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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Lettura

Gesù è ormai vicino a Gerusalemme, dove instaurerà definitivamente il suo Regno. A chi pensava che il Regno di Dio fosse imminente, Gesù racconta una parabola attraverso la quale riconosce sì che il Regno viene, ma solo passando attraverso l’odio e il rifiuto del Re. È un annuncio velato della sua Passione, ma anche della definitiva sconfitta dei suoi nemici. Gesù chiede di non restare inoperosi di fronte alla venuta del Regno. Con il racconto delle monete d’oro fatte fruttare, esorta i suoi ad essere protagonisti attivi nel Regno, poiché a tutti Dio dà e da tutti Dio richiede. 

Meditazione

La costruzione del Regno di Dio è opera di Dio, ma richiede anche la nostra piena collaborazione. Gesù, pur essendo vincitore sul maligno, sul peccato e sulla morte, incontrerà sempre nel percorso di crescita del suo Regno coloro che lo odieranno. Ci sembra così assurdo, eppure il fascino del male seduce e acceca gli uomini, tanto da renderli ottusi anche di fronte alla verità. Dopo il suo ingresso in Gerusalemme, nell’ora del Getsemani Gesù dirà ai suoi apostoli: «Perché dormite? Alzatevi e pregate, per non entrare in tentazione» (Lc 22,46). Il sonno è la tiepidezza spirituale, l’accidia che ci rallenta nella nostra corsa verso la meta e il premio (cfr. Fil 3,12-14). Chi si è addormentato su se stesso non costruisce il Regno. Il re della parabola affida ai suoi servi i beni del suo regno, chiedendo loro espressamente di moltiplicarli. Noi siamo i fiduciari di Dio, coloro ai quali Dio non disdegna di elargire i suoi beni. Chi di noi sarebbe disposto ad affidare le sue ricchezze a gente senza scrupoli? Eppure Dio a tutti i suoi figli ha donato la vita, per tutti ha sacrificato il suo Figlio, su tutti elargisce costantemente il suo amore, a ciascuno affida un’infinità di doni. Cosa ne facciamo di tutti questi beni? Come investiamo il tempo che il Signore ogni giorno ci concede per la nostra santificazione? Un giorno potremmo renderci conto di aver fatto tante cose nella vita, ma di aver sprecato il tempo e non aver fatto l’unica cosa necessaria. Chi si chiude in sé, per paura di perdere il poco che ha, costui perderà anche quel poco che ha. Colui, invece, che non avrà pensato a se stesso, ma si sarà dato agli altri, investendo la sua vita nella banca della carità, questi riceverà la vita eterna. Solo chi sa spendersi per Dio e per i fratelli potrà guadagnare il Regno (cfr. Lc 9,23-25). 

Preghiera

Liberaci, Signore, dalla tentazione di nascondere i tuoi doni, concedici l’umiltà necessaria per farli fruttificare e donaci la capacità di accogliere i successi e i fallimenti come passaggi necessari per intraprendere il nostro cammino verso di te. 

Agire

Mi sforzerò di riconoscere i doni che il Signore mi ha fatto, cercando di metterli a servizio dei fratelli in modo concreto. 

Meditazione del giorno a cura di monsignor Giovanni Ricchiuti, vescovo eletto di Altamura – Gravina – Acquaviva delle Fonti, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ARTPer abbonamenti: info@edizioniart.it 

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ZENIT Staff

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