NAIROBI, mercoledì, 26 gennaio 2011 (ZENIT.org).- Del 26 al 28 gennaio si svolge presso la Mariapoli Piero, cittadella dei Focolari, a Kalimoni, Nairobi, la conferenza internazionale “Economia di Comunione: un nuovo paradigma per lo sviluppo africano” in collaborazione con l’Università Cattolica dell’Est Africa.
Come spiegano gli organizzatori, nell’incontro si sta vedendo come “il popolo africano da una parte ha un urgente bisogno di cultura imprenditoriale e di sviluppo economico e, dall’altra, è in cerca di un modello di economia e di impresa che non distrugga la comunità e la comunione, grandi valori delle sue culture”.
Il Rettore fr John Maviiri dell’Università Cattolica dell’Est Africa a Nairobi (The Catholic University of Eastern Africa C.U.E.A.) ha intravisto nella cultura dell’Economia di Comunione una grande speranza per il continente.
La Conferenza è stata organizzata dalla Commissione Internazionale Economia di Comunione dei Focolari composta da studiosi, imprenditori e operatori sociali provenienti da Stati Uniti, Filippine e vari paesi d’Europa.
Al convegno partecipano anche autorità civili e religiose, imprenditori, banchieri, enti che lavorano in progetti di sviluppo in Africa, rappresentanti di ONG locali, giovani studenti provenienti da molti Paesi africani.
Per dare continuità a questa iniziativa, sono in fase di progetto presso la CUEA corsi di approfondimento sul tema per diffondere una cultura economica d’impresa per l’Africa. La realizzazione è affidata al gruppo di economisti e studiosi che lavorano in tutto il mondo allo sviluppo dell’Economia di Comunione.
Secondo Genéviève Sanze, centrafricana, membro della Commissione Internazionale Economia di Comunione: “l’esperienza dell’ Economia di Comunione vissuta ci fa comprendere che non si può uscire della trappola dell’indigenza solo col denaro, né con la ridistribuzione delle ricchezze o la costruzione dei beni pubblici, né con l’incremento delle relazioni commerciali tra il Nord ed i Sud. Si potrà uscire da questa trappola quando saremo capaci di costruire delle relazioni umane autentiche e profonde tra persone differenti ma uguali; quando sapremo comprendere, che non esiste persona al mondo povera al punto da non poter essere dono per l’altro. Il mondo allora vedrà fiorire la fraternità e la comunione”.
Nei giorni immediatamente precedenti la Conferenza presso l’Università Cattolica, dal 23 al 25 gennaio, la Mariapoli Piero, cittadella del Movimento dei Focolari a Kalimoni, Nairobi, ha ospitato la prima Edc School per giovani aspiranti imprenditori, provenienti da 12 Paesi africani (con partecipanti anche da Europa, Stati Uniti e Asia).
“La EdC School Panafricana si basa su tre presupposti” – dice Luigino Bruni, responsabile a livello mondiale del progetto Edc – “il primo: oggi la cooperazione allo sviluppo si fa con le persone, prima che con i trasferimenti internazionali di denaro, che tanti danni hanno procurato nonostante le buone intenzioni: senza università di qualità, non si può fare sviluppo serio”.
“Il secondo: il metodo della scuola, la reciprocità: non ci saranno professori provenienti dall’occidente che andranno a insegnare ai giovani africani: partendo dalla grande stima che nutriamo per questa cultura, tutti impareranno da tutti”.
“Il terzo: lo sviluppo non può realizzarsi senza cultura d’impresa e questa oggi in Africa manca. L’Africa ha bisogno di aprirsi al mercato salvando le radici di “comunità” molto forti nel DNA della sua cultura: allora si capisce come l’ “Economia” “di Comunione” possa essere qui davvero una opportunità importante”.
Nel 2011 ricorrono i vent’anni del progetto Economia di Comunione, lanciato da Chiara Lubich a San Paolo, Brasile, il 29 maggio 1991. La ricorrenza sarà celebrata in Brasile dal 25 al 29 maggio 2011, con una settimana di eventi dedicati a far il punto della situazione e prevedere nuovi sviluppi del progetto.