Ecco cosa fanno le monache per non rispondere a Papa Francesco

Parla suor Adriana, Madre Superiora delle carmelitane del convento di Lucena che non hanno risposto al telefono quando Bergoglio ha chiamato a Capodanno

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Tutti i mezzi di comunicazione del mondo hanno parlato, in questi giorni, del simpatico episodio in cui Papa Francesco chiamando a Capodanno un convento di Carmelitane Scalze nella città spagnola di Lucena, non ha avuto risposta e ha lasciato quindi un messaggio sulla segreteria telefonica chiedendo: “Che cosa stanno facendo queste suore che non rispondono?”.

La stessa domanda ZENIT l’ha posta a suor Adriana di Gesù Resuscitato, carmelitana argentina, Madre Superiora del convento, raggiunta telefonicamente.La religiosa ha confermato quanto già spiegato alla radio spagnola Cope, ovvero che lei e le sue sorelle erano impegnate a recitare il rosario e per questo non hanno potuto rispondere alla telefonata. Il Pontefice, come promesso nel messaggio in segreteria, ha poi richiamato le suore per gli auguri, ma suor Adriana ha precisato di non essere autorizzata a raccontare il contenuto del colloquio con il Santo Padre, ad eccezione dei saluti e delle benedizioni che Francesco ha esteso a tutti.

In ogni caso, la conversazione è stata una “chiacchierata amichevolmente”. “Il Papa ha fatto domande su come procede il lavoro della comunità e su come crescono le vocazioni”, ha detto la suora, aggiungendo: “E’ incredibile la fiducia che nutre nei nostri confronti”.

Sul rapporto tra il Pontefice e il convento di Lucena, la carmelitana ha raccontato che “quando Bergoglio era arcivescovo di Buenos Aires chiese a un fratello sacerdote due suore di clausura che potessero pregare per lui. Poi ci ha chiamato al telefono, ha chiesto preghiere, ci ha inviato le cartoline con gli auguri di Natale”.

Il convento, ha proseguito, – che nel 2012 ha celebrato i 400 anni di vita – è abitato attualmente da una comunità di cinque suore: tre argentine di Buenos Aires, una del Venezuela e la più giovane della città spagnola di Lucena. Le tre concittadine di Bergoglio sono: suor Adriana, suor María Magdalena e suor María Isabel.

“Siamo venute qui perché alcuni conventi di Spagna avevano chiesto aiuto per non chiudere e noi ci siamo offerte”, ha dichiarato la Superiora. In quel tempo, “Sua Santità Francesco ricopriva la carica di vescovo ausiliare di Buenos Aires.Quando siamo arrivate erano venti anni che non c’erano vocazioni. Invece è arrivata una giovane professa da Lucena”.

In merito alla sua vocazione, suor Adriana non ha dubbi: “E’ stata una chiamata di Dio, nella sua maniera, cioè una richiesta di offrirsi in modo molto radicale. Come Gesù che è racchiuso nel Tabernacolo per amore nei nostri confronti, così le contemplative sono chiuse in convento per amore verso Dio. Noi offriamo la nostra libertà in una vocazione che è felicità e amore. In questo contesto noi riceviamo sempre più di quello che diamo”.

Alla domanda se abbia qualche rimpanto, la religiosa argentina ha risposto senza esitazioni: “Non rimpiango nulla, al contrario è una grandissima allegria. Il Signore ci ha chiamate a questa intimità. La nostra preghiera nascosta è entusiasmante. Sto parlando con lei solo perché il Vescovo mi ha detto di farlo. Il Vescovo si è raccomandato affinchè, chiunque si avvicinerà a questo convento, riceva i saluti e la benedizione di Papa Francesco”.

Interrogata sulla vita nel Convento, suor Adriana ha raccontato che la sveglia è alle 6,30 della mattina. Un po’ “tardi” per un monastero, ma in Spagna – ha spiegato – “la sveglia è più tardi”. Di prima mattina, le suore cantano le Lodi e svolgono poi un’ora di orazione mentale, il canto della Ora Terza, la Santa Messa e, infine, la colazione poco prima delle 9 di mattina.Dopodichè si lavora fino a mezzogiorno.

Si fa di tutto: si lava, si stira, si pulisce la chiesa, si cuciono vestiti per bambini e bambine. Dopo il canto della Ora sesta le carmelitane pranzano insieme. Segue un tempo per la ricreazione e la visita al Santissimo. Per un’ora ogni suora può ritirarsi in cella per leggere, riposare, pregare. Alle 15 si canta l’ora Nona e si legge una lettura spirituale. Dalle 16 alle 18, le suore lavorano fino ai Vespri. Quindi un’ora di orazione mentale, recita del rosario, cena e ricreazione. Dopo aver cantato la Compieta, le suore si ritirano in cella fino alle 22,30 quando si recita poi il Mattutino alle 22.30. Un’altra ora in cella, e per le 23,30 si va a letto.

Nel periodo dell’anno compreso tra l’Esaltazione della Santa Croce fino a Pasqua, ci si alimenta solo con la prima colazione e uno spuntino a pranzo. Leggero il pasto della sera, di solito una scodella di minestra calda.

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Sergio Mora

Buenos Aires, Argentina Estudios de periodismo en el Istituto Superiore di Comunicazione de Roma y examen superior de italiano para extranjeros en el Instituto Dante Alighieri de Roma. Periodista profesional de la Associazione Stampa Estera en Italia, y publicista de la Orden de periodistas de Italia. Fue corresponsal adjunto del diario español El País de 2000 a 2004, colaborador de los programas en español de la BBC y de Radio Vaticano. Fue director del mensual Expreso Latino, realizó 41 programas en Sky con Babel TV. Actualmente además de ser redactor de ZENIT colabora con diversos medios latinoamericanos.

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