A Ginevra il 22 gennaio si darà il fischio d’inizio di una partita decisiva per la Siria, alla quale parteciperanno i giocatori più importanti; in palio non solo il destino e il futuro del Paese mediorientale, ma la stabilità e la pace in tutto il Medio Oriente.
Nel frattempo, i diretti interessati, i cittadini siriani, sono in attesa di una svolta che metta fine alla loro sofferenza quotidiana, una vera e propria emergenza umanitaria, che coinvolge circa tre milioni di profughi che si trovano nei paesi limitrofi in condizioni disastrose.
Nel Paese, intere famiglie sono in una situazione gravissima: sfollati, divisi, e sparsi in diverse città. Tante famiglie sono state costrette ad abbandonare la propria abitazione nelle zone degli scontri armati, per sfuggire ai colpi di mortaio che in maniera indiscriminata sono stati lanciati sulle zone residenziali.
Dopo i sanguinosi attacchi da parte dei ribelli, interi villaggi sono stati svuotati. Feriti e malati sono stai soccorsi con l’aiuto della Mezza Luna siriana e della Croce Rossa, mentre i civili sono stati sistemati nelle scuole e in strutture disponibili nelle zone più tranquille.
Nei momenti difficili si rivela la vera natura dell’essere umano: le famiglie siriane in questi tre anni si sono dimostrate molto più unite di quanto si potesse immaginare, dando al mondo una lezione di solidarietà incredibile.
Tutti hanno aperto le loro case a amici e parenti ma anche a sfollati sconosciuti, senza distinzione di etnia e religione; chiese, scuole e monasteri sono stati trasformati in centri di accoglienza. Ciò è avvenuto nelle città assediate, nella difficoltà e nel bisogno, dove la mancanza di cibo ha portato alle stelle i prezzi dei generi di prima necessita.
Gli ospedali funzionano ancora, anche se tanti medici sono scappati fuori dal paese, per salvaguardare le loro famiglie. Le medicine scarseggiano,dopo che tante fabbriche e stabilimenti farmaceutici, pubblici e privati, sono stati saccheggiati e distrutti.
Papa Francesco più volte ha pregato per la pace in Siria, riportando ogni volta l’attenzione del Mondo sulla sofferenza dei siriani, esortando tutti a garantire in ogni modo possibile la necessaria e urgente assistenza alla popolazione.
Il Pontificio Consiglio per la Famiglia e la Caritas Italiana hanno fatto loro l’invito del Santo Padre, rilanciando con forza questo appello chiedendo la fine del conflitto attraverso un messaggio che riflette una vera cultura della pace.
La solidarietà e la vicinanza a chi soffre si traduce in aiuti concreti alla popolazione colpita, con il progetto “Le famiglie del mondo per le famiglie della Siria” che prevede in collaborazione con la Caritas siriana, la fornitura di aiuti umanitari a circa 5.400 famiglie siriane in difficoltà, la realizzazione di alloggi temporanei per le famiglie sfollate e l’assistenza medico‐sanitaria a malati, bambini e anziani.
La solidarietà però non ha confine, è contagiosa come l’amore: infatti a questa iniziativa aderisce anche la Lega Italiana Calcio Serie A, con il sostegno del CONI, e il 18 e il 19 gennaio in tutti i campi di calcio sarà esposto uno striscione per richiamare l’attenzione sulla situazione delle famiglie siriane, proprio alla vigilia dei negoziati di pace di Ginevra.
Educare alla pace e alla solidarietà è nell’essenza dello spirito cristiano dove il primo e sublime comandamento è la Carità, ma è anche l’anima dello sport vero, con la testimonianza viva che solo uniti si può vincere la partita della pace.