“Finora, circa 300 nuove case sono state consegnate a gente rimasta senza casa a causa dello tsunami – principalmente cattolici che vivono vicino alla spiaggia –, ma devono essere ricostruite ancora circa 1.400 case – e anche molti degli edifici ecclesiastici che sono stati distrutti o gravemente danneggiati dal disastro”.
Il Vescovo ha lodato la “cooperazione buona e vicina” tra le autorità governative e la Chiesa: “Ciò che ora conta di più è che la gente recuperi i mezzi per guadagnarsi i mezzi di sostentamento. Qui l’impegno sociale della Chiesa è fondamentale, soprattutto nel settore dell’educazione”.
Interpellato sul dialogo interreligioso e le vocazioni, monsignor Tharmaraj ha affermato: “Abbiamo rapporti molto buoni con i musulmani e gli induisti, tranne alcuni gruppi fondamentalisti. E Dio ci ha benedetto con molte vocazioni, tanto che attualmente circa 150 sacerdoti della diocesi stanno lavorando nel nord dell’India e due missionari in Brasile”.
Secondo il presule, la diocesi di Kottar, che ha più di 1,7 milioni di abitanti, ha circa 500.000 cattolici e 262 sacerdoti diocesani, mentre 70 seminaristi maggiori si stanno preparando al sacerdozio.