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Signor Cardinale,
venerati Fratelli nell’Episcopato e nel Presbiterato,
cari Alunni dell’Almo Collegio Capranica!
Sono lieto di accogliervi in questa speciale Udienza, alla vigilia della memoria liturgica di Sant’Agnese, vostra celeste Patrona. Vi incontro per la prima volta, dopo la mia elezione alla Cattedra dell’Apostolo Pietro, e volentieri colgo l’occasione per rivolgere a tutti un cordiale saluto. Desidero salutare in primo luogo il Cardinale Camillo Ruini e gli altri Presuli, che compongono la Commissione Episcopale preposta al vostro Collegio; saluto il Rettore, Mons. Ermenegildo Manicardi, e gli altri formatori; saluto voi, cari giovani che vi preparate ad esercitare il ministero sacerdotale. Voi vi trovate in un periodo della vita assai importante, che è quello della vostra formazione, un tempo propizio per crescere umanamente, culturalmente e spiritualmente.
Cari giovani, nell’organizzazione del Collegio tutto vi aiuta a ben prepararvi alla futura missione pastorale: la preghiera, il raccoglimento, lo studio, la vita comunitaria e il sostegno dei formatori. Potete beneficiare del fatto che il vostro Seminario, ricco di storia, si trova inserito nella vita della Diocesi di Roma ed è sempre stato impegno e vanto della famiglia capranicense alimentare un forte vincolo di fedeltà verso il Vescovo di Roma. Anche a voi la possibilità di frequentare gli studi teologici in questa nostra Città offre una singolare opportunità di crescita e di apertura alle esigenze della Chiesa universale. Durante questi anni, sia vostra preoccupazione far tesoro di ogni occasione per testimoniare efficacemente il Vangelo in mezzo agli uomini del nostro tempo.
Per rispondere alle attese della società moderna, per cooperare alla vasta azione evangelizzatrice che coinvolge tutti i cristiani, c’è bisogno di sacerdoti preparati e coraggiosi che, senza ambizioni e timori, ma convinti della Verità evangelica, si preoccupino anzitutto di annunciare Cristo e, in suo nome, siano pronti a chinarsi sulle sofferenze umane, facendo sperimentare il conforto dell’amore di Dio e il calore della famiglia ecclesiale a tutti, specialmente ai poveri e a quanti versano in difficoltà. Ciò comporta, voi ben lo sapete, insieme ad una maturazione umana e a un’adesione diligente alla verità rivelata, che il Magistero della Chiesa fedelmente propone, un serio impegno nella santificazione personale e nell’esercizio delle virtù, specialmente dell’umiltà e della carità; occorre pure alimentare la comunione con le varie componenti del Popolo di Dio, perché cresca in ciascuno la consapevolezza di essere parte dell’unico Corpo di Cristo, membra gli uni degli altri (cfr. Rm. 12,4-6).
Perché tutto ciò possa realizzarsi, vi invito, cari amici, a mantenere lo sguardo fisso su Cristo, autore e perfezionatore della fede (cfr. Eb. 12,2). Quanto più, infatti, resterete in comunione con Lui, tanto più sarete in grado di seguirne fedelmente le orme, così che, “nella carità, che è il vincolo della perfezione” (Col 3,14), maturi il vostro amore per il Signore, sotto la guida dello Spirito Santo. Sono dinanzi ai vostri occhi testimonianze di sacerdoti zelanti, che nel corso degli anni il vostro “Almo” Collegio ha annoverato tra i suoi alunni, sacerdoti che hanno profuso tesori di scienza e di bontà nella Vigna del Signore. Seguite il loro esempio!
Cari amici, il Papa vi accompagna con la preghiera, chiedendo al Signore di confortarvi e colmarvi di doni abbondanti. Interceda per voi Sant’Agnese, che, in giovane età, resistendo a lusinghe e minacce, scelse per suo tesoro la “perla” preziosa del Regno e amò Cristo sino al martirio. La Vergine Maria faccia sì che possiate recare frutti abbondanti di opere buone, a lode del Signore e per il bene della santa Chiesa. A conferma di tali auspici, imparto con affetto a voi e all’intera Comunità del Capranica la Benedizione Apostolica, che volentieri estendo a quanti vi sono cari.