"Dio parla all'anima": in un libro le rivelazioni di Justine Klotz

Pubblicati, con l’autorizzazione della sua ultima guida spirituale, i ‘messaggi dal Cielo’ che ricevette la mistica tedesca

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Scritto da padre Karl Maria Harrer, con l‘autorizzazione e in accordo con il Decano p. Josef Schneider, ultima guida spirituale della mistica Justine Klotz, il libro “Dio parla all’anima” riporta in parte le rivelazioni del Cielo alla mistica tedesca Justine Klotz.

La Signora Justine Klotz nacque in un paesino vicino a Monaco di Baviera il 25 febbraio 1888 e morì il 6 giugno 1984 in una casa di ricovero. Sino alla fine dei suoi giorni ella ricevette messaggi, restò lucida e ricevette i Sacramenti.

Degli scritti lasciati dalla mistica Justine Klotz sono stati finora dattilografati 850 fogli costituenti la raccolta del libro “Dio parla all’anima”, pubblicata in tedesco ed in altre lingue. In italiano l’ha pubblicato “Edizioni Alleanza di Donazione – Bund der Hingabe”.  

Nell’introduzione e nel libro Padre Hubert Hintermaier spiega che “Raccontare la vita della mistica Justine Klotz richiederebbe un immenso lavoro, non solo per riferire le sue straordinarie esperienze mistiche, ma anche per esporre quelle che furono le “normali” vicissitudini della vita, e la sua fu una vita quasi centenaria!”

Justine nacque da una famiglia di contadini bavaresi, allietata da molti figli. Sin da piccolissima fu educata dai suoi pii genitori a riconoscere anzitutto Dio, in ogni avvenimento, rimettendo tutto nelle Sue mani e ringraziandolo per ogni cosa. La preghiera continua era il suo desiderio più vivo già negli anni giovanili: desidera essere sempre alla presenza del Signore.

Essa raccontava di non poter passare dinanzi ad una croce (e ce n’erano tante in Baviera, nelle case e per i campi), senza rivolgere a Dio una preghiera. Così era solita dire: “Ti ringrazio, o Signore Gesù Cristo, di essere morto per me. Non permettere che il Tuo Sangue e le Tue Pene siano stati versati per me inutilmente”. Gesù le disse, negli anni successivi: “Nessuno passa davanti una croce, senza essere ricompensato quando mi saluta come suo Salvatore.”

Ed ancora, a Justine Klotz: “Ho preso sul serio il tuo saluto, così come intendevi tu, con la tua fede innocente. Ecco perché ti ho portato su questa strada. Credilo fermamente. Ecco perché sei così unita a me. Ad ogni tuo saluto, io ti ho attirato a me. Da allora, non ti ho lasciato mai. Hai sempre incontrato il mio amore. Sono morto per te, questa la mia risposta. Figlia, è molto più di quanto tu puoi pensare. La gente dovrebbe conoscere questa preghiera”.

Terminata la scuola Justine entrò in un ordine religioso, dove rimase per otto anni occupandosi di bambini. Suo gran desiderio era poter servire nell’ordine Suore di Maria Immacolata. Tuttavia, il Signore aveva altri piani con lei. Ancora prima di pronunciare i voti, dovette lasciare il convento dato che il medico le aveva diagnosticato una malattia al polmone.

Grande ed indimenticabile fu il dolore che ne seguì e che l’accompagnò a lungo, finché, in un appunto degli ultimi anni di vita, lei scrisse: “Ora può esserci luce nella mia vita.” Gesù, infatti, le aveva promesso: “Sei suora anche in cielo. Questa vocazione non ti sarà mai tolta.”

Ma piacque a Dio che lei si esercitasse nell’umiltà. Ella, infatti, non si riteneva degna della vocazione, di poter servire Dio in un ordine. Per il resto della sua vita portò la croce, anche quella del matrimonio dal quale nacque un figlio, con amore ed abbandono alla volontà di Dio.

Nell’anno 1917 Justine Klotz aveva 28 anni. Un giorno si trovava ai piedi del crocefisso che teneva in casa sua, assorta in preghiera, quando sentì nel suo cuore uno squillare lento di campanelle accompagnato dalle parole: “Tu sei Mia ed Io sono tuo! Tu sei Mia ed Io sono tuo!”.

Le sentì più volte, per un lungo momento. Aveva dentro do sé un amore incontenibile per la croce, grazie alla quale Gesù aveva redento l’umanità. Sentiva una profonda commozione e, al contempo, dolori fisici e spirituali che quasi l’annientavano. Pensò di dover morire. Dopo di che essa, in ginocchio, rivolta alla croce, promise al Salvatore: “O Salvatore, solo per Te, solo per Te!”

Fu quello l’inizio delle sue esperienze mistiche “straordinarie”. Dopo quell’avvenimento ai piedi del crocefisso lei, per tutta la vita, continuò a sentire una voce nel cuore che le parlava e le trasmetteva costantemente messaggi. Ciò durò per oltre 60 anni, fino alla sua morte.

Nei primi anni volle mantenere il segreto a riguardo, giungendo a credere – talvolta – che si trattasse soltanto di una burla del demonio. Ella si considerava la più indegna persona del mondo. Ma Gesù aveva scelto proprio lei e la tranquillizzava ripetendole: “Figlia, se avessi trovato una creatura meno degna avrei scelto quella … Per mezzo tuo voglio coronare la Mia Misericordia”.

I messaggi che lei sentiva nel cuore erano di una tale profondità che Justine sentì il dovere di rivolgersi al padre confessore, riferendogli ogni cosa. Alcuni anzi, ad un certo punto, la invitarono espressamente a voler informare il sacerdote.

Per lungo tempo, Justine non aveva osato confidarsi con nessuno, per paura di essere derisa o presa per pazza. Spesso annotava quanto la voce interiore le diceva. Ma poi stracciava di volta in volta quanto aveva scritto, credendosi burlata dal maligno. Si predispose allora ad affrontare quella che non sarebbe stata più una vita “normale”, cercando ancor più aiuto nella preghiera e nei sacramenti.

In seguito, e per un lungo periodo, Justine andò ad abitare a Monaco e lì poté trovare un monaco francescano, padre Bonaventura Blattmann, allora molto conosciuto e veramente illuminato, che la prese come figlia spirituale.

Molto più tardi, un altro confessore, padre Huber in Ebersberg, le diede l’incarico di trascrivere tutto quello che ella sentiva nel cuore e di consegnarglielo.

La diffusione di questo libro non ha finalità commerciali. Ai lettori viene chiesto di sostenere l’apostolato della preghiera.

Per contatti via mail: http://www.preghieranuovoattodamore.altervista.org/

http://preghieraattodamore.wordpress.com/ 

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ZENIT Staff

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