Lettura
Il Vangelo di Matteo racconta il miracolo implorato e ottenuto da due ciechi che seguivano Gesù. Lo seguono gridando: è il grido del desiderio che abita nel loro cuore. Accertata la loro fede, Gesù non si tira indietro e risponde: vogliono vedere e ottengono di vedere. Con misericordia Egli tocca la loro malattia per guarirla. La cosa essenziale è riconoscere che Lui può davvero fare tutto. Attenzione a cosa si desidera, a cosa si chiede, perché, se chiesto con fede, Dio concede e se si chiedono cose piccole, Dio dà cose piccole. A Lui basta poco… una ricerca “a tentoni”, un desiderio, una preghiera…
Meditazione
«Credete che io possa fare questo?». C’è qualcosa che “costringe” il Signore ad agire: è la fede dei poveri e dei piccoli che gli “strappa” i miracoli dalle mani. Una fiducia di fronte alla quale Egli non resiste: è quell’atteggiamento che Teresa di Lisieux chiamerà «prendere Dio dalla parte del cuore» (Lett. 229). Gesù manifesta la mitezza stessa del Padre che per primo si arrende alla preghiera del Figlio e dei figli. «E si aprirono loro gli occhi». È il passaggio dalla cecità della non-fede, dall’oscurità in cui siamo ripiegati a causa del nostro egoismo, dalle tenebre del peccato, alla visione della bontà di Dio che sempre si china sull’uomo: ogni guarigione è frutto della fede dell’uomo che incontra la misericordia di Dio. Siamo ciechi in situazione di estrema precarietà, quando perdiamo di vista la bontà di Dio. La nostra vita brancola nel buio quando scegliamo di avere lo sguardo rivolto altrove. Anche in questa condizione di miseria dobbiamo nutrire la fiducia nel Signore che viene in nostro aiuto e ci libera dalla cecità; rivolgerci a Lui con la nostra fragilità, con la nostra incapacità di vederlo come Colui che si fa presente. Non ci chiede di essere diversi da quel che siamo, o che tutto sia perfetto e “in riga”. A volte è sufficiente avvertire la sua presenza, vederlo cioè con gli occhi della fede. Basta un contatto di cuore, un atto di fede, un atto di abbandono, lasciando che il Signore compia questa guarigione, lasciandoci toccare da Lui per essere liberati da ciò che non ci fa essere noi stessi, da quello che non fa risplendere la bellezza che è in noi. Egli non si preoccupa di sporcarsi le mani con chi è nella malattia, nella sofferenza e nel peccato. L’esperienza della bontà di Dio diventa annuncio.
Preghiera
Purifica i nostri cuori, Signore, perché i nostri occhi possano contemplare il tuo volto già da ora. Non lasciarci, Signore, prigionieri del buio. A te gridiamo. Non abbiamo altri “oculisti”, altri specialisti cui rivolgerci. Vogliamo seguire te perché le nostre esistenze brillino di vita. Amen.
Agire
Farò un’offerta a favore di un’associazione per non-vedenti, per rendere concreta la mia solidarietà con chi vive questo disagio.
Meditazione del giorno a cura delle Monache Agostiniane – Comunità dei Quattro Santi Coronati di Roma, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it