Ricevendo giovedì 22 giugno 2017 in udienza nella Sala Clementina in Vaticano i partecipanti alla 90esima sessione plenaria della “Riunione delle Opere per l’Aiuto alle Chiese Orientali” (ROACO), papa Francesco ha salutato “la scelta di radicalità” e “l’eroicità della testimonianza” di numerosi sacerdoti e seminaristi delle Chiese orientali, e la loro dedizione “a fianco delle loro comunità spesso molto provate”.
Il Pontefice ha ringraziato l’organismo fondato da Paolo VI nel 1968, il quale riunisce decine di organizzazioni umanitarie cattoliche che prestano assistenza alle comunità cattoliche di rito orientale, per “il lavoro e il costante sforzo di carità e solidarietà” in aiuto alle Chiese nei territori affidati alla Congregazione per le Chiese Orientali.
Si tratta di Chiese che “sono state spesso investite da terribili ondate di persecuzioni e di travagli, sia nell’Est europeo come nel Medio Oriente”, ha spiegato Francesco, che ha ricordato anche le “forti emigrazioni”, che “ne hanno indebolito la presenza nei territori in cui erano fiorite da secoli”.
“Tutte queste vicende ci hanno fatto attraversare l’esperienza della Croce di Gesù: essa è causa di turbamento e sofferenza, ma al tempo stesso è fonte di salvezza”, ha dichiarato il Papa, che ha voluto reiterare le parole che aveva espresso nella sua omelia nella Messa celebrata con i cardinali elettori il giorno successivo alla sua elezione al soglio pontificio. “Se camminiamo senza la Croce, se edifichiamo senza la Croce e se confessiamo un Cristo senza Croce, non siamo discepoli del Signore”, disse il 14 marzo del 2013.
Nel suo discorso, il Pontefice ha paragonato il compito e la vocazione di seminaristi e giovani sacerdoti all’azione del Buon Samaritano, che si china “a versare sulle ferite dei cuori e delle storie umane l’olio della consolazione e il vino della speranza evangelica”. Per questo motivo, ha invitato i vescovi e i sacerdoti ad “alimentare sempre lo stile di prossimità evangelica” e di far “sentire la carezza del Signore ai fedeli loro affidati”.
“Sentiamoci sempre pietre vive strette a Cristo, che è la pietra angolare!”, ha aggiunto il Pontefice, ricordando che le Chiese Orientali custodiscono numerose memorie, chiese, monasteri, e luoghi di santi e sante. “Essi — ha sottolineato — vanno custoditi e conservati, anche grazie al vostro aiuto”, ma se questo non è possibile, “dobbiamo continuare ad essere tempio vivo del Signore, ricordando che la ‘creta’ della nostra esistenza credente è stata plasmata dalle mani del ‘vasaio’, il Signore”.
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Udienza ROACO, 22 giugno 2017 / © PHOTO.VA - OSSERVATORE ROMANO
Papa rende omaggio alla testimonianza eroica delle Chiese orientali
Discorso ai partecipanti alla plenaria della ROACO