Anche quest’anno Manhattan ospiterà, dal 17 al 19 gennaio, la quarta edizione del New York Encounter, l’evento culturale nato nel 2011 su ispirazione di Comunione e Liberazione e del Crossroads Cultural Center, seguendo lo spunto dell’esperienza più che trentennale del Meeting dell’Amicizia tra i popoli di Rimini.
Nell’iniziativa, divenuta ormai un importante punto di riferimento culturale nel cuore della Grande Mela, c’è di tutto: dagli incontri, agli spettacoli, agli stand, fino al grande lavoro dei volontari che è la nota che più colpisce di quest’esperienza, oltre che la base su cui si regge l’Encounter. Nella scorsa edizione sono state più di 200 le persone che hanno dedicato gratuitamente il loro tempo ad un’opera che, affermano gli stessi organizzatori, “si impegna per testimoniare la vita nuova e la conoscenza generate dalla fede, seguendo l’affermazione di Papa Benedetto XVI, per cui l’intelligenza della fede deve diventare intelligenza della realtà“.
Al centro di questa quarta edizione il tema: Il tempo della persona, le origini di un popolo. L’io e il noi. Un tema che nasce dal desiderio è di andare alla riscoperta di chi siamo veramente, tenendo presente il momento carico di incertezza che stiamo vivendo, dove il dubbio sembra insinuarsi negli ideali che definiscono la cultura umana, come l’esaltazione della persona, la ricerca della felicità e l’orgoglio di appartenere a un popolo. Come affermava il fondatore di CL, don Luigi Giussani: “Quando l’avversione della società minaccia la nostra vivacità e aizza le nostre già naturali incertezze, allora è giunto il tempo della persona“.
Per questo si riparte da lì, dall’individuo, e non a caso nei dibattiti dei tre giorni del New York Encounter si metteranno in luce esempi di personalità come Václav Havel, l’ex presidente della Repubblica Ceca che grazie alla sua instancabile affermazione della verità contro un potere che predicava menzogna, ha contribuito alla caduta del regime comunista nel suo Paese. E non ci si lascierà sfuggire neanche temi caldi del dibattito odierno: dalla situazione drammatica dei cristiani in Medio Oriente, al lavoro e la disoccupazione; dall’educazione alla esortazione di Papa Francesco ad andare nelle periferie del mondo.
In questi dialoghi interverranno personaggi importanti del panorama americano e non solo: il teologo Lorenzo Albacete; padre Samir Khalil Samir, professore di Studi Islamici a Beirut; l’arcivescovo di Boston, il cardinale Sean O’Malley; il filosofo Fabrice Hadjadj; il presidente di Comunione e Liberazione, Julián Carrón, e molti altri. Domenica mattina, verrà poi celebrata una Messa presieduta da mons. Carlo Maria Viganò, Nunzio Apostolico negli Stati Uniti.
Al New York Encounter non mancheranno poi mostre e spettacoli. Due le esposizioni che accompagneranno la tre giorni: Il volto ritrovato. I tratti inconfondibili di Cristo, dedicata al Velo di Manoppello ed esposta all’ultima edizione del Meeting di Rimini, e Umanità: la cosa più strana nel cosmo. Le serate invece si riempiranno di musica, tra cori provenienti da diversi Paesi con le loro tradizioni musicali e lo spettacolo conclusivo del sassofonista “blue” Lou Marini.