Udienza Pontificio Consiglio Dialogo Interreligioso (9 giugno 2017) - Foto © PHOTO.VA - OSSERVATORE ROMANO

“Promuovere una cultura di compassione e fraternità per alleviare le sofferenze dell’umanità e dell’ambiente”

Messaggio del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso in occasione della festività buddista di Vesakh/Hanamatsuri 2020

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Il Vesakh è la festività più importante per i Buddisti: in essa si commemorano i principali avvenimenti della vita di Buddha. La festa del Vesakh/Hanamatsuri 2020, nei vari Paesi di cultura buddista è celebrata in date diverse, secondo le differenti tradizioni. Quest’anno la festa sarà celebrata nella maggior parte dei Paesi di tradizione buddista il 6 maggio. Per tale circostanza, il Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso ha fatto pervenire ai Buddisti il seguente messaggio:

Buddisti e cristiani: Costruiamo una cultura di compassione e fraternità

Cari amici buddisti,

1. Da parte del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso porgiamo i nostri sentiti saluti e auguri a voi e a tutte le comunità buddiste del mondo in occasione della celebrazione della festa di Vesakh/Hanamatsuri. Il Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso lo ha già fatto negli scorsi ventiquattro anni in questa fausta occasione. Poiché quest’anno segna il venticinquesimo anniversario di questo tradizionale messaggio, saremmo lieti di rinnovare il nostro legame di amicizia e collaborazione con le varie tradizioni che rappresentate. 1

2. Quest’anno vorremmo riflettere con voi sul tema “Buddisti e cristiani: Costruiamo una cultura di compassione e fraternità”, consapevoli dell’alto valore che le nostre reciproche tradizioni religiose attribuiscono alla compassione e alla fraternità nella nostra ricerca spirituale, nella testimonianza e nel servizio che prestiamo a un’umanità e a una terra ferite.

3. Il Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune dichiara che “i veri insegnamenti delle religioni invitano a restare ancorati ai valori della pace; a sostenere i valori della reciproca conoscenza, della fratellanza umana e della convivenza comune”. Incontrando il Patriarca Supremo dei buddisti in Tailandia nel novembre scorso, Sua Santità Papa Francesco ha detto che “potremo credere in uno stile di buona “vicinanza” e crescere in esso “capaci di generare e incrementare iniziative concrete sulla via della fraternità, specialmente con i più poveri, e riguardo alla nostra tanto maltrattata casa comune. In questo modo contribuiremo alla formazione di una cultura di compassione, di fraternità e di incontro, tanto qui come in altre parti del mondo” (cf. Visita al Patriarca Supremo dei buddisti, Bangkok, 21 novembre 2019).

4. La festa di Vesakh/ Hanamatsuri ci sollecita a ricordare come il principe Siddharta partì alla ricerca della sapienza con il capo rasato e rinunciando al suo status di principe. Scambiò i suoi vestiti di seta di Benares con il semplice abito di un monaco. Il suo nobile gesto ci richiama quello di San Francesco d’Assisi, che si tagliò i capelli e scambiò i suoi bei vestiti con il semplice abito di un mendicante perché voleva seguire Gesù, che “svuotò sé stesso, assumendo una condizione di servo” (Filippesi 2,7) e “non aveva dove posare il capo” (Mt 8,20). Il loro esempio e quello dei loro seguaci ci ispira una vita di distacco pensando a ciò che è più importante. Di conseguenza, potremo dunque dedicarci con maggiore libertà a promuovere una cultura di compassione e fraternità per alleviare le sofferenze dell’umanità e dell’ambiente.

5. Tutto è in relazione. L’interdipendenza ci riporta al tema della compassione e della fraternità. In spirito di gratitudine per la vostra amicizia, vi chiediamo umilmente di accompagnare e sostenere i vostri amici cristiani nella promozione della gentilezza d’amore e della fraternità oggi nel mondo. Come noi, buddisti e cristiani, apprendiamo gli uni dagli altri come diventare ogni giorno più attenti e compassionevoli, così possiamo continuare a cercare modalità di collaborazione per far sì che la nostra relazionalità divenga fonte di benedizione per tutti gli esseri senzienti e per il pianeta, che è la nostra casa comune.

6. Crediamo che, per garantire la continuità della nostra solidarietà universale, è necessario un processo educativo per il nostro “viaggio” condiviso. A tale scopo, il 15 ottobre 2020, si celebrerà un evento globale sul tema “Reinventare il Global Compact sull’educazione”. “Questo incontro ravviverà l’impegno per e con le giovani generazioni, rinnovando la passione per un’educazione più aperta ed inclusiva, capace di ascolto paziente, dialogo costruttivo e mutua comprensione” (Papa Francesco, Messaggio per il lancio del Global Compact sull’educazione, 12 settembre 2019). V’invitiamo a collaborare con tutti per promuovere quest’iniziativa, individualmente e all’interno delle vostre comunità, per coltivare un nuovo umanesimo. Siamo pure contenti di vedere che, in varie parti del mondo, buddisti e cristiani attingono a valori ben radicati e collaborano per sradicare le cause dei mali sociali.

7. Preghiamo per coloro che sono colpiti dalla pandemia di coronavirus e per quelli che li assistono. Incoraggiamo i fedeli a vivere questo momento difficile con speranza, compassione e carità.

8. Cari amici buddisti, in questo spirito di amicizia e collaborazione, vi rinnoviamo gli auguri di una pacifica e gioiosa festa di Vesakh/Hanamatsuri.

Miguel Ángel Card. Ayuso Guixot, MCCJ
Presidente

Msgr. Kodithuwakku K. Indunil J.
Segretario

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ZENIT Staff

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