Mons. Bernardito Auza / © ACN

ONU: Santa Sede auspica il completo disarmo nucleare

Mons. Auza al “Palazzo di vetro” in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione totale delle armi nucleari

Share this Entry

“Il futuro dell’umanità sia riposto nelle mani di coloro che sono capaci di trasmettere alle generazioni di domani ragioni di vita e di speranza.” Con questa citazione presa dalla costituzione conciliare “Gaudium et spes” (n° 31), l’osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite a New York, l’arcivescovo Bernardito Auza, si è rivolto martedì 26 settembre ai partecipanti dell’incontro di alto livello al Palazzo di vetro in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione totale delle armi nucleari.
La Santa Sede ha firmato e ratificato il 20 settembre scorso il Trattato sulla proibizione delle armi nucleari, perché “questo trattato dà una speranza a quelli che vivono adesso e a quelli che devono ancora nascere che un giorno il nostro mondo sarà libero da armi nucleari che, per più di settant’anni, hanno offuscato le aspirazioni di pace dell’umanità”, così ha dichiarato il presule filippino.
I Paesi firmatari del Trattato — così ha sottolineato Auza — respingono la “fallacia” che “contro la forza ragion non vale” (“might makes right”, è l’espressione inglese) e sono invece convinti che “il conseguimento e il mantenimento della pace e della sicurezza internazionali consistono in quello che sostiene il bene comune di tutta l’umanità”.
Il Trattato costituisce “un contributo significativo” allo sforzo globale verso la non proliferazione nucleare e il disarmo nucleare completi, così afferma il rappresentante permanente della Santa Sede presso l’ONU, che cita il tweet lanciato martedì 26 settembre da papa Francesco: “Impegniamoci per un mondo senza armi nucleari, applicando il Trattato di non proliferazione per abolire questi strumenti di morte”.
La delegazione della Santa Sede è del resto convinto che il disarmo nucleare possa essere perseguito più efficacemente se accompagnato da sforzi ugualmente determinati verso il disarmo generale e completo, ha dichiarato il diplomatico, che ha anche espresso la preoccupazione da parte vaticana per la mancata entrata in vigore del Trattato sul divieto totale di test nucleari (CTBT).
Al termine del suo discorso, l’arcivescovo Auza ha esortato i governi a destinare “una quota considerevole” delle risorse così risparmiate allo sviluppo.
Cliccare qui per leggere il testo completo dell’allocuzione (in lingua inglese).

Share this Entry

Paul De Maeyer

Schoten, Belgio (1958). Laurea in Storia antica / Baccalaureato in Filosofia / Baccalaureato in Storia e Letteratura di Bisanzio e delle Chiese Orientali.

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione