Rivolgendosi ai fedeli in piazza San Pietro, papa Francesco ha ricordato dopo l’Angelus di oggi, domenica 24 agosto 2017, la beatificazione avvenuta ieri a Oklahoma City, capoluogo dell’omonimo Stato americano, del sacerdote e martire Stanley Francis Rother (1935-1981).
“Ieri, a Oklahoma City (Stati Uniti d’America), è stato proclamato beato Stanley Francis Rother, sacerdote missionario, ucciso in odio alla fede per la sua opera di evangelizzazione e promozione umana in favore dei più poveri in Guatemala”, ha dichiarato il Pontefice italo-argentino. “Il suo esempio eroico ci aiuti ad essere coraggiosi testimoni del Vangelo, impegnandoci in favore della dignità dell’uomo”, ha esortato.
Stanley Rother, nato il 27 marzo 1935 a Okarche, nello Stato dell’Oklahoma, è stato ucciso all’età di 46 anni da membri degli squadroni della morte nel comune guatemalteco di Santiago Atitlán. Il sacerdote e missionario è stato proclamato beato in quanto martire.
Nato in una famiglia di agricoltori, Stanley Rother è stato ordinato sacerdote il 25 maggio del 1963 per la diocesi di Tulsa (Oklahoma).
Nel 1968 arriva in Guatemala, a Santiago Atitlán, dove inizia la sua attività missionaria in seno ad una piccola équipe, in particolare presso la popolazione indigena degli Tzutuhil. Il suo impegno mira soprattutto a migliorare l’alimentazione e le cure sanitarie, anche attraverso la costruzione di un ospedale.
Rimasto da solo nel 1975, rimane come un “pastore fedele” presso il gregge affidatogli e celebra ogni domenica fino a cinque messe in quattro lingue. I battesimi celebrati da p. Rother sono più di mille ogni anno.
Quando alla fine degli anni ‘70 p. Rother inizia la sua lotta contro le ingiustizie subite dalla popolazione indigena, viene preso di mira assieme ai suoi collaboratori dagli squadroni della morte.
Il 23 ottobre 1980 viene rapito e ucciso un diacono con cui lavora, Gaspar Culan, assieme ad altri due collaboratori. Il 3 gennaio 1981 un catechista della missione, Diego Quic, viene rapito sotto gli occhi di due sacerdoti presenti.
Sotto la pressione dei suoi fedeli, Stanley Rother lascia il Guatemala nel gennaio 1981, per ritornare nell’Oklahoma, dove rimane però solo tre mesi. “Un pastore non può scappare davanti al primo segno di pericolo”, così disse.
Anche se il suo nome appare sulle liste nere dei paramilitari, il sacerdote decide infatti di fare ritorno in Guatemala per la Pasqua. Il 28 luglio dello stesso anno, viene ucciso da alcuni militari. Tre sospetti vengono arrestati il 4 agosto.
Il corpo del martire viene trasferito nella città natia di Okarche, dove viene sepolto. Su richiesta dei suoi ex parrocchiani in Guatemala, il suo cuore viene conservato sotto l’altare della chiesa, dove esercitava il suo ministero sacerdotale.
Il 5 ottobre 2007 viene aperto a livello diocesano il suo processo di beatificazione. Nel luglio 2010 il dossier passa a Roma, alla Congregazione per le cause dei santi. Il 1° dicembre scorso, papa Francesco riconosce il martirio di p. Rother, poiché ucciso “in odium fidei” (in odio alla fede).
La sua beatificazione ha avuto luogo quindi ieri ad Oklahoma City. A presiedere la solenne Messa celebrata nel “Cox Convention Center” della città è stato il prefetto della congregazione romana, il cardinale Angelo Amato.
P. Rother è il primo martire cattolico nato negli USA e il primo sacerdote statunitense ad essere beatificato. (pdm)
Screenshot http://stanleyrother.org
Angelus: Papa ricorda la beatificazione del martire americano Stanley Rother
Il missionario era stato ucciso “in odium fidei” nel 1981