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Lo scopo dell’educazione non è la selezione ma l’inclusione

Congregazione per l’educazione cattolica incoraggia “l’umanesimo solidale”

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Lo scopo dell’educazione non è la selezione ma l’inclusione. Questo è uno dei punti salienti del nuovo documento della Congregazione per l’educazione cattolica, presentato oggi, venerdì 22 settembre 2017, durante una conferenza stampa in Vaticano. L’educazione, così hanno spiegato i responsabili del dicastero, deve includere “tutte” le dimensioni umane e accompagnare “il processo di umanizzazione”.
Il testo, che è intitolato “Educare all’umanesimo solidale. Per costruire una ‘civiltà dell’amore’ a 50 anni dalla Populorum progressio” e che contiene degli “orientamenti” per un umanesimo solidale, verrà inviato a tutte le conferenze episcopali e diffuso nelle oltre 216.000 scuole cattoliche nel mondo — con oltre 60 milioni di alunni — e nelle 1.760 università cattoliche presenti nei cinque continenti.
Il cardinale Giuseppe Versaldi, prefetto della Congregazione per l’educazione cattolica, ha ricordato che il documento in questione è stato elaborato in occasione del 50° della Dichiarazione conciliare sull’educazione cristiana “Gravissimum educationis” (1965-2015) e del 50° dell’enciclica “Populorum progressio” (1967-2017) di Paolo VI, “documento programmatico della missione della Chiesa nell’era della globalizzazione”.
Il nuovo testo si presenta come un “orientamento” sviluppato in sette punti: Scenari attuali; Umanizzare l’educazione; Cultura del dialogo; Globalizzare la speranza; Per una vera inclusione;  Reti di cooperazione; Prospettive.
Mentre l’UNICEF ha lanciato l’allarme per i 60 milioni di bambini che nei prossimi 15 anni saranno esclusi dall’istruzione primaria, il Vaticano sottolinea che è “urgente e necessario umanizzare l’educazione, favorendo una cultura dell’incontro e del dialogo”.
Il testo raccomanda una visione educativa che si distingue per “una testimonianza viva – coraggiosa e perseverante – in contesti a volte molto difficili, dove il messaggio evangelico si trova a convivere con forme sempre più marcate di secolarismo, relativismo e fondamentalismo”.
Non selezione, ma inclusione
Il segretario del dicastero, arcivescovo Angelo Vincenzo Zani, ha sottolineato nel suo intervento tre punti, cominciando con l’appello a “umanizzare l’educazione”, cioè “mettere la persona al centro dell’educazione, in un quadro di relazioni che costituiscono una comunità viva, interdipendente, legata ad un destino comune”.
“L’educazione — ha sottolineato — deve essere al servizio di un nuovo umanesimo, per promuovere tutto l’uomo e gli scopi più alti dell’umanità.”
Umanizzare l’educazione, ha proseguito, implica “aggiornare il patto educativo fra le generazioni”, considerare “il quadro complessivo delle attitudini personali, morali e sociali di tutti i soggetti che partecipano al processo educativo: docenti, studenti, istituzioni del territorio, luoghi e spazi di incontro, per un’educazione che non sia selettiva, ma aperta alla solidarietà e alla condivisione”.
Il secondo punto sollevato da mons. Zani: un’educazione fondata sulla cultura del dialogo, poiché “è proprio della natura dell’educazione la capacità di costruire le basi per un dialogo pacifico e permettere l’incontro tra le diversità per edificare il bene comune”.
Il terzo ed ultimo punto: “lo scopo principale e prioritario” dell’educazione non è “la selezione delle classi dirigenti, ma l’inclusione, che consente ad ogni cittadino di sentirsi attivamente partecipe nella costruzione dell’umanesimo solidale”.
Processo di umanizzazione
L’arcivescovo Zani ha fornito anche alcune chiavi di lettura per il documento che si rivolge “a tutte le persone che sono impegnate a vario titolo nel campo della formazione”. Si tratta di promuovere un’educazione “che risponda al diritto fondamentale di ogni persona al di là delle differenze di età, sesso, cultura, religione e tradizione” e al contempo “aperta a una fraterna convivenza” per l’unità e la pace tra i popoli.
Per la Chiesa, ha spiegato il presule, l’educazione dev’essere “fondata su un’antropologia ispirata ai valori evangelici” e deve inglobare tutte le dimensioni umane e tutte le tappe della vita: deve cioè accompagnare “il processo di umanizzazione”.
Il nuovo documento del dicastero si sofferma anche sulle principali sfide “di oggi e di domani”: “la sfida dell’identità e della cultura relativistica, la sfida del dialogo in un contesto sociale multireligioso e multiculturale, la sfida delle disuguaglianze economiche e occupazionali, delle emergenze umanitarie e delle marginalità, la sfida ecologica”. (pdm)
Il testo integrale del documento è disponibile qui.

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Anne Kurian-Montabone

Laurea in Teologia (2008) alla Facoltà di teologia presso l'Ecole cathedrale di Parigi. Ha lavorato 8 anni per il giornale settimanale francese France Catholique" e participato per 6 mese al giornale "Vocation" del servizio vocazionale delle chiesa di Parigi. Co-autore di un libro sulla preghiera al Sacro Cuore. Dall'ottobre 2011 è Collaboratrice della redazione francese di Zenit."

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