Dal 1° al 7 ottobre prossimi si terrà a Kaohsiung, Taiwan, il XXIV Congresso mondiale dell’Apostolato del mare sotto il titolo “Caught in the net” (Prigioniero nella rete). L’evento esprime l’attenzione della Chiesa verso la categoria dei pescatori.
Il congresso è stato presentato oggi, mercoledì 20 settembre 2017, in Vaticano dal sacerdote Bruno Ciceri. Il delegato del Vaticano per l’Apostolato del mare, che è anche officiale del nuovo Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale, ha spiegato che la nuova edizione del Congresso si sofferma in particolare sui pescatori e le loro famiglie, sui pericoli a cui sono esposti — specialmente la criminalità organizzata — e sulle loro condizioni di lavoro.
“Da una parte ci sono gli armatori che vogliono fare sempre più profitto e dall’altra parte c’è un elevatissimo numero di migranti in cerca di un lavoro a qualsiasi prezzo”, ha dichiarato padre Ciceri, una situazione che favorisce lo sfruttamente fino alla schiavitù, minorenni inclusi.
I membri degli equipaggi dei pescherecci che si trovano in una situazione di necessità sono particolarmente a rischio di essere ingannati sul salario, di diventare vittime di abusi, di essere criminalizzati per incidenti avvenuti in alto mare o persino abbandonati in porti stranieri.
Si potrebbe quindi parlare di “una tratta legalizzata”, ha aggiunto il delegato del Vaticano, “purtroppo anche accettata da queste persone perché condannate altrimenti a morire di fame”. (pdm)
Peschereccio / Pixabay CC0 - Stroller, Public Domain
Apostolato del mare: La solidarietà della Chiesa con i pescatori
Presentazione del XXIV Congresso mondiale