Riportiamo di seguito la lettera inviata da papa Francesco alla superiora generale delle Missionarie del Sacro Cuore di Gesù (dette anche Cabriniane), suor Barbara Louise Staley, in occasione del centenario della morte di santa Francesca Cabrini, patrona dei migranti.
Il testo, che porta la data del 29 agosto scorso, memoria del martirio di san Giovanni Battista, è stato diffuso oggi, martedì 19 settembre 2017, dalla Sala Stampa della Santa Sede.
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Alla Reverenda Madre
Suor Barbara Louise Staley
Superiora Generale delle Missionarie del Sacro Cuore di Gesù
Il centenario della morte di Santa Francesca Saverio Cabrini è uno degli eventi principali che segnano quest’anno il cammino della Chiesa, sia per la grandezza della figura che si commemora, sia per l’attualità del suo carisma e del suo messaggio, non solo per la comunità ecclesiale ma per l’intera società. Pertanto desidero, con questo mio messaggio, che accompagno con la preghiera, spiritualmente partecipare all’Assemblea Generale che come Istituto delle Missionarie del Sacro Cuore di Gesù, insieme con collaboratori laici, terrete dal 17 al 23 settembre prossimo a Chicago, presso il Santuario Nazionale intitolato alla vostra amata Fondatrice e Patrona degli emigranti.
Santa Francesca Saverio Cabrini ha accolto da Dio una vocazione missionaria che in quel tempo poteva essere considerata singolare: formare e inviare per tutto il mondo donne consacrate, con un orizzonte missionario senza limiti, non semplicemente come ausiliarie di istituti religiosi o missionari maschili, ma con un proprio carisma di consacrazione femminile, pur in piena e totale disponibilità alla collaborazione sia con le Chiese locali che con le diverse congregazioni che si dedicavano all’annuncio del Vangelo ad gentes. Tale consacrazione limpidamente missionaria e femminile nasce in Madre Cabrini dall’unione totale e amorosa con il Cuore di Cristo, la cui misericordia supera ogni confine. Ella vive e trasfonde alle sue suore uno slancio di riparazione per il male nel mondo e per la lontananza da Cristo, che sostiene la missionaria in imprese superiori alle forze umane: l’espressione paolina «Omnia possum in eo qui me confortat» (Fil 4,13) era il suo motto. Motto confermato dal sorprendente numero e dall’importanza delle opere avviate durante la sua vita, in Italia, Francia, Spagna, Gran Bretagna, Stati Uniti, America Centrale, Argentina e Brasile. Ma l’amore per il Cuore di Cristo, che si traduce nell’ansia evangelizzatrice, risplende nell’attenzione di Francesca Saverio Cabrini per quelle che oggi chiameremmo le periferie della storia: ad esempio, un anno dopo un crudele linciaggio di italiani, accusati di aver ucciso il capo della polizia di New Orleans, in Louisiana, Madre Cabrini aprì una casa nel quartiere italiano più malfamato.
Il carisma di santa Francesca Saverio Cabrini anima una dedizione totale e intelligente verso gli emigranti, che dall’Italia si recavano nel Nuovo Mondo. Questa scelta è frutto della sua obbedienza sincera e amorosa al Santo Padre, Papa Leone XIII, e non esclude l’attenzione ad altri campi di azione missionaria. Gli odierni spostamenti epocali di popolazioni, con le tensioni che inevitabilmente si generano, fanno di Madre Cabrini una figura singolarmente attuale. In particolare, la Santa unisce l’attenzione alle situazioni di maggiore povertà e fragilità, come gli orfani e i minatori, a una lucida sensibilità culturale, che, in continuo dialogo con le gerarchie locali, si impegna a conservare e ravvivare nei migranti la tradizione cristiana recepita nei paesi d’origine, una religiosità talvolta superficiale ma spesso impregnata di un’autentica mistica popolare, offrendo d’altra parte le strade per integrarsi pienamente nella cultura dei paesi di arrivo, così che i migranti italiani fossero accompagnati dalle Madri Missionarie ad essere pienamente italiani e pienamente americani. La vitalità umana e cristiana dei migranti diventa così un dono per le Chiese e i popoli che accolgono. Le grandi migrazioni odierne necessitano di un accompagnamento pieno di amore e intelligenza come quello che caratterizza il carisma cabriniano, in vista di un incontro di popoli che arricchisca tutti e generi unione e dialogo e non separazione e ostilità. Senza dimenticare che santa Francesca Saverio Cabrini conserva una sensibilità missionaria non settoriale ma universale, che è vocazione di ogni cristiano e di ogni comunità dei discepoli di Gesù.
La presente ricorrenza centenaria invita a prendere nuovamente coscienza di tutto questo, con intima e gioiosa gratitudine a Dio. E ciò costituisce un grande dono anzitutto per voi, figlie spirituali di Madre Cabrini. Possa l’intero vostro Istituto, ogni comunità, ogni religiosa ricevere un’abbondante effusione dello Spirito Santo, che ravvivi la fede e la sequela di Cristo secondo il carisma missionario della Fondatrice; e spinga anche numerosi fedeli laici a condividere e sostenere la vostra azione evangelica nell’attuale contesto sociale. Da parte mia, con vivo affetto vi assicuro il ricordo e la preghiera, sia perché la figura di Madre Cabrini mi è da sempre familiare, sia per la speciale sollecitudine che dedico alla causa dei migranti. Mentre vi chiedo di pregare per me e per il mio ministero, di cuore invio alla vostra Assemblea, alla Congregazione e a tutta la famiglia Cabriniana una speciale Benedizione Apostolica.
Dal Vaticano, 29 agosto 2017
Memoria del martirio di san Giovanni Battista
FRANCESCO
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