Prendere cinque minuti, oggi stesso, per riflettere sul nostro dovere di pregare per i governanti. Questo l’esame di coscienza proposta oggi, lunedì 18 settembre 2017, da papa Francesco nel corso della sua omelia nella Messa mattutina a Santa Marta.
“Non pregare per i governanti è un peccato”, ha avvertito Jorge Bergoglio, il quale ha aggiunto che anche questo peccato va portato “in confessione”.
Nella sua omelia, riportata dal programma italiano di Radio Vaticana, Francesco si è soffermato sulla Prima Lettura di oggi (Prima lettera a Timoteo 2,1-8), nella quale Paolo menziona “domande, suppliche, preghiere e ringraziamenti per tutti gli uomini, per i re e per tutti quelli che stanno al potere”, e poi sul Vangelo del giorno, in cui Luca racconta l’episodio del centurione romano che chiede a Gesù di guarire il suo servo (7,1-10).
Questo centurione, ha detto il Papa, “sentì il bisogno della preghiera”, perché intuiva “di non essere il padrone di tutto, non essere l’ultima istanza”. Al contrario, il governante o politico che non prega “si chiude nella propria autoreferenzialità o in quella del suo partito, in quel circolo dal quale non può uscire”, diventando “un uomo chiuso in se stesso”.
Chi governa deve avere questa “coscienza di subalternità, che c’è un altro che ha più potere di lui”, ossia “il popolo, che gli ha dato il potere, e Dio”. Se ha questa consapevolezza, prega, ha suggerito il Papa, che come esempio ha menzionato la figura del re Salomone: chiese saggezza a Dio, invece di oro o ricchezze.
Quindi “è tanto importante che i governanti preghino” o, se non sono credenti, che si confrontino con la propria “coscienza”, ma è altrettanto importante che i fedeli preghino per i loro governanti.
“Non possiamo lasciare i governanti da soli: dobbiamo accompagnarli con la preghiera”, ha sottolineato Jorge Bergoglio, che ha ribadito che “i cristiani devono pregare per i governanti” e fare “penitenza”, soprattutto se fanno “tante cose brutte”, perché ne hanno “più bisogno ancora”.
Perciò l’appello finale di papa Francesco, che ha chiesto “un favore”. “Ognuno di voi prenda oggi cinque minuti, non di più. Se è governante, si domandi: ‘Io prego a quello che mi ha dato il potere tramite il popolo?’. Se non è governante, ‘io prego per i governanti?’”, così ha suggerito. (pdm)
Santa Marta, 18 settembre 2017 / © PHOTO.VA - OSSERVATORE ROMANO
Santa Marta: “Cinque minuti” per i governanti
Riflessione di papa Francesco nell’omelia a Santa Marta