Una vitellina bianca, con macchie nere, chiamata Lou in onore del santuario mariano di Lourdes e in ricordo del pellegrinaggio fatto da una famiglia di allevatori piacentini, è stata donata a papa Francesco in occasione dell’Udienza generale di ieri, mercoledì 13 settembre 2017.
Lou è destinata alla fattoria delle Ville Pontificie a Castel Gandolfo, a sud di Roma, nei Castelli Romani, così racconta “L’Osservatore Romano” nella sua edizione di oggi, giovedì 14 settembre 2017.
“Abbiamo portato al Papa quello che abbiamo, quello che rappresenta la nostra vita e il nostro lavoro”, ha detto la famiglia Gramigna, agricoltori della provincia di Piacenza, nell’Emilia-Romagna.
Gli ortaggi e i prodotti freschi — ad esempio la ricotta — della fattoria pontificia, dove vengono allevati mucche da latte, galline e polli, api, vengono consegnati ogni giorno alla residenza di papa Francesco in Vaticano e inoltre venduti nello spaccio annonario vaticano.
Tre anni fa, nel dicembre 2014, l’azienda Eurolactis aveva regalato al Papa anche due asini di razza sarda, Noè e Thea, e latte di asina — molto indicato per bambini prematuri — per l’Ospedale Pediatrico “Bambino Gesù”.
Gli “animali del Papa”, tra cui anche 25 mucche di razza frisona, vivono tutti a Castel Gandolfo, sul Lago di Albano, dove i giardini pontifici si estendono su 55 ettari di terra.
Nel passato il latte delle mucche pontificie è stato un valido aiuto per i neonati della regione dei Castelli Romani, ad esempio durante la Seconda Guerra Mondiale, ma anche in occasione del disastro nucleare di Chernobyl. Il latte risultò infatti non contaminato dalle radiazioni, poiché il foraggio dato alle mucche veniva conservato sotto teli di copertura impermeabili e quindi al riparo della nuvola radioattiva. (pdm)
